Una nuova legge sul cinema in vista per l'Italia: ad approvarla, il consiglio dei ministri guidato da Dario Franceschini e dal sottosegretario allo sviluppo economico Antonello Giacomelli. Eccone alcuni punti fondamentali
Una nuova legge sul cinema in vista per l'Italia: ad approvarla, il consiglio dei ministri guidato da Dario Franceschini e dal sottosegretario allo sviluppo economico Antonello Giacomelli. Eccone alcuni punti fondamentali:
- Nasce il “Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l'audiovisivo”, che unisce le risorse del Fus Cinema e del Tax Credit.
- Questo fondo, che non dovrà mai scendere sotto i 400 milioni di euro annui, sarà alimentato dagli introiti derivanti da tutte le attività del settore, dalla distribuzione cinematografica alla trasmissione televisiva. In pratica, seguirà un modello di autoalimentazione.
- I finanziamenti non verranno più attribuiti “in base ad interesse culturale”, bensì attraverso un nuovo sistema di incentivi automatici che terrà conto di vari parametri, tra cui ovviamente il merito artistico.
- Maggior sostegno per chi sta iniziando nel mestiere: fino al 15% del nuovo fondo sarà dato a opere prime o seconde.
- Maggiori aiuti anche nei confronti di piccole sale e dei festival particolarmente impegnati sotto il punto di vista qualitativo.
- Potenziamento del credito d'imposta non solo per incentivare la produzione e distribuzione locale, ma anche per attirare eventuali investimenti dall'estero.
- Impegno per digitalizzare il patrimonio cinematografico.
- Nuovi incentivi per chi costruisce o investe nella ristruttura di sale cinematografiche. Il piano straordinario intende favorire non solo la riaperture di sale chiuse, ma anche l'apertura di eventuali nuove.
[Leggi anche: Il cinema italiano punta all'estero con dei nuovi incentivi ai distributori internazionali]
- Nasce il Consiglio Superiore per il Cinema e l'Audiovisivo, il cui compito sarà di elaborare provvedimenti e politiche riguardo il settore. A comporre la cerchia, 10 membri di grande competenza.
- Nasce un nuovo organo di censura, non più ministeriale bensì proveniente dalle stessa industria, a cui sarà dato il compito di definire e classificare i propri film.
- Entro un anno, il governo realizzerà anche un Codice dello spettacolo, dove confluiranno altri settori come il teatro, la prosa, la danza, le attività circensi e così via.
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