Co-fondatrice della Milk, la Bennett ha vinto per il suo straordinario lavoro in "Ex Machina" di Alex Garland
Nonostante Mad Max: Fury Road, Revenant, The Martian e Star Wars: Il risveglio della forza, nonostante tutti i colossi è una gioia che l’Academy abbia riconosciuto l’eleganza e la bellezza di Ex Machina, film che con il tempo sempre più spettatori stanno imparando ad amare.
Il film di Alex Garland infatti si è aggiudicato il Premio Oscar per i Migliori Effetti Speciali. A capo della squadra c’era Sara Bennett e ciò che è positivo – ma allo stesso tempo un po’ inquietante – è che si è trattata della terza donna ad essere nominata in questa categoria. Gli effetti speciali infatti, spesso vengono percepiti dall’immaginario comune come un ambito prettamente maschile; cosa assolutamente non vera. Sara Bennett è la co-fondatrice della britannica Milk ed è stata proprio lei a coordinare la squadra di esperti tra cui figuravano anche Andrew Whitehurst, Paul Norris e Mark Ardington della Double Negative.
Prima di lei, a ricevere la tanto ambita statuetta c’era stata solo Suzanne Benson, artista degli effetti visivi che si aggiudicò l’Oscar nel 1986 per il suo lavoro in Aliens.
“Sono molto più che eccitata! Siamo emozionati ed onorati per questo riconoscimento da parte dell’Academy per il nostro lavoro in Ex Machina. – ha dichiarato la Bennett - È stato un privilegio lavorare con Alex Garland, dare vita alla sua incredibile visione insieme ad Andrew Whitehurst e la squadra di Dneg. Mi piacerebbe molto vedere più donne in questi ruoli creativi fondamentali per la nostra industria. Sono un po’ rimasta scioccata di scoprire di essere la terza donna di sempre ad essere nominata per gli effetti speciali”.
[Leggi anche: Recensione di Ex Machina | Alex Garland grande autore di fantascienza ]
Ex Machina è un film di fantascienza che prova immediatamente la bravura degli esperti che hanno costruito un corpo artificiale per Ava, l’intelligenza artificiale con il volto altrettanto affascinante di Alicia Vikander (premiata come Miglior Attrice non Protagonista per The Danish Girl).
Portando a casa quattro nomination su cinque, la Gran Bretagna si è confermata una grande officina di effetti speciali, un’industria all’avanguardia e ricca di gusto; ci si augura che vedere donne su quel palco, al di là delle attrici, diventi la normalità il prima possibile.
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