"Moonlight" di Barry Jenkins sconvolge il pubblico di Toronto tra lacrime e standing ovation

I primi giorni del Toronto Film Festival sono solitamente accompagnati da un motto: "go big or go home", che in poche parole vorrebbe dire: fai le cose in grande o vai a casa, sconvolgi il pubblico, sii anticonvenzionale o sarai tagliato fuori. Se questa regola non scritta fosse vera si potrebbe già azzardare qualche pronostico sui film presentati la scorsa settimana, che hanno visto trionfare su tutti l'inaspettato Moonlight di Barry Jenkins.

Arrivato al concorso dopo essere stato ben accolto al Telluride Film Festival, ha ottenuto una lunga standing ovation da un pubblico in lacrime, sconvolto dalla sua forza, dalla bellezza delle sue immagini e dalla profondità con cui riesce a trattare temi non sempre semplici da raccontare sul grande schermo. Come dicevamo, go big or go home.

Il film è un trittico che ha come protagonista Chiron, un giovane afroamericano gay la cui vita viene mostrata nell'infanzia, nell'adolescenza ed infine nell'età adulta. Un'esistenza difficile, segnata dalla lenta scoperta di sé stesso, della sua sessualità e del complicato amore per il suo migliore amico.

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Presentati nella prima settimana di proiezioni anche altri titoli importanti come Nocturnal Animals di Tom Ford, Arrival di Denis Villeneuve, Voyage of Time di Terrence Malick e A Monster Calls di J. A. Bayona, tutti accolti molto positivamente dal pubblico in sala, e tutti accomunati - come lo stesso Moonlight - da quella genialità e quell'anticonformismo che li spinge a rischiare il tutto e per tutto.

In attesa di vedere le reazioni del pubblico di fronte al favorito La La Land di Damien Chazelle - che ha già fatto impazzire il pubblico di Venezia - vi mostriamo il trailer di Moonlight: