Dodici anni fa Richard Linklater ha battuto il primo ciak di Boyhood, un progetto unico in cui si segue la crescita degli attori insieme a quella dei personaggi.
Un sogno lungo… dodici anni: nelle sale americane ha esordito Boyhood di Richard Linklater, il cui primo ciak venne battuto nel lontano 2002.
Da allora, ogni anno, il regista americano ha radunato la stessa troupe per diverse settimane e ha continuato a girare: è nato così il progetto di un lungometraggio più unico che raro, in cui la crescita dei personaggi procede di pari passo con quella degli attori.
Presentato in concorso all’ultimo Festival di Berlino, dove ha vinto un meritato Orso d’Argento, il film ha per protagonista Mason, un ragazzo come tanti: la pellicola lo riprende a partire dalle prime esperienze dietro ai banchi di scuola fino all’ingresso al college. La sua vita è segnata dal divorzio dei genitori e dalla condivisione del nido domestico con la sorella Samantha, con cui ha un rapporto conflittuale.
Forte di una sceneggiatura che scandisce alla perfezione i tempi dell’azione, Boyhood è un prodotto memorabile in cui la vita del protagonista diventa metafora universale di tante esistenze simili alla sua. Linklater, al suo meglio, dipinge un toccante ritratto dell’America del nuovo millennio, seguendone i cambiamenti culturali e politici: il risultato è un’incantevole esperienza cinematografica che, una volta vissuta, non si potrà più dimenticare.
Dopo aver raccontato in tre diverse pellicole (Prima dell’alba, del 1995, Prima del tramonto, del 2004, e Before Midnight, del 2013) la relazione “in divenire” di Jesse e Celine (Ethan Hawke e Julie Delpy), Linklater ha così realizzato il progetto più ambizioso della sua intera carriera. Non soltanto si tratta dell’opera più significativa firmata dal regista nato a Houston, Texas, nel 1960 (noto anche per aver diretto Fast Food Nation e A Scanner Darkly), ma in assoluto di uno dei titoli più significativi che siano stati proiettati sul grande schermo negli ultimi anni.
Dopo aver vinto diverse menzioni importanti in tutto il mondo, tra cui tre premi al Seattle Film Festival (miglior film, miglior regista e miglior attrice) la pellicola è sbarcata nelle sale americane: in Italia dovremo aspettare il prossimo 16 ottobre per poterla ammirare. E chissà che tra altri dodici anni non esca un Adulthood, dedicato alla vita adulta di Mason…
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