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Autore Marco Rovaris :: 27 Marzo 2015

Il regista di "Welcome to New York" ha deciso di denunciare i distributori del film - IFC e Wild Bunch -, colpevoli di aver diffuso una versione tagliata e non approvata da lui. La censura, per Ferrara, ha cambiato di molto il suo messaggio politico

Abel Ferrara

Abel Ferrara ha inoltrato una lettera di diffida la scorsa settimana a IFC Films e al suo canale di distribuzione Wild Bunch come risposta all'uscita nelle sale americane del suo film Welcome to New York. Il film, ispirato al processo dell'ex capo dell'IMF Dominique Strauss-Khan, uscirà nelle sale - uscita slittata in là - e in video on demand il 27 marzo, distribuito da IFC. La controversia monta già dallo scorso autunno, quando Ferrara venne a sapere per la prima volta dell'intenzione di IFC di far uscire nelle sale la stessa versione che la casa aveva preparato per Showtime, cioè non l'originale director's cut.

Di tutta risposta, IFC ha detto a The Hollywood Reporter di aver svolto soltanto un ruolo di intermediario e che il contratto con Wild Bunch era sempre stato legato alla distribuzione di una versione R-rated del film che, però, Ferrara non consegnò mai. In una dichiarazione successiva, Ferrara ha detto che la risposta non ha contemplato la lunga conoscenza tra lui e gli executive di IFC e di Wild Bunch, che risale agli anni scorsi. In particolare il regista si riferisce ad Arianna Bocco e Jonathan Sehring di IFC, presenti entrambi con gli attori e Ferrara all'anteprima a Cannes l'anno scorso. Secondo il regista IFC "sta fingendo di non considerare il fatto che, consapevolmente, sta distribuendo una copia non autorizzata del film e siamo tutti bene consapevoli dei problemi politici e artistici che questo comporta".

[Leggi anche: Abel Ferrara insulta pesantemente i suoi distributori]

Secondo Ferrara, sostenere un regista significa distribuire un film così come egli l'ha voluto e non cambiare il messaggio e l'orientamento che il filmmaker sta esprimendo. Nella scena tagliata si trovava la sequenza incriminata dello stupro della cameriera nell'hotel il cui nome ha fatto il giro del mondo. Nella versione tagliata la sequenza in questione diventa una specie di flashback, lasciando la credibilità della cameriera come oggetto di possibile dubbio.

Invece, nella versione incensurata, la colpa del personaggio interpretato da Gerard Depardieu è evidente e il regista non mostra alcuna empatia verso il potente uomo che abusa della donna indifesa. Ora IFC distribuirà il film in versione tagliata proprio come aveva pianificato e Ferrara ribadisce che intraprenderà un'azione legale contro IFC e Wild Bunch per la diffusione di una versione che lui non ha approvato.

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Il regista è anche stato ripreso per minacce di violenza verso l'IFC Center e, come risposta, il navigato filmmaker ha ribadito di essere un artista e un buddista, quindi bombardare i cinema non è sulla sua agenda.

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