Çapulcu: dall'insulto al documentario pluripremiato

Dall'insulto all'auto-identificazione con il linguaggio. Questa è l'origine dinamica dell'ora celebrato "çapulcu": così furono inizialmente definiti i manifestanti dal primo ministro Erdogan - che intese additarli come "ladri", "saccheggiatori", "vagabondi" -, prima che loro stessi strumentalizzassero il termine in un'accezione positiva con il significato di "attivista per i diritti della persona". La parola è turca ed è un neologismo nato nel contesto della protesta urbana (inglese: chapulling).

Ora il pluripremiato documentario Çapulcu: Voices from Gezi approda con una proiezione speciale a Roma e a Torino. Il film racconta il viaggio in Turchia degli autori durante l'occupazione pacifica di Gezi Park, risalente a circa un anno fa. Il lavoro è già stato presentato al Festival Sguardi Altrove di Milano e ha conquistato l'Amnesty International Award al Thessaloniki Documentary Festival e il premio del pubblico al Docucity di Milano, oltre a partecipare al Festival del cinema di Nador in Marocco. Ora il documentario arriva nella capitale per la quarta edizione di Contest 014 - Concorso Italiani Doc presso il Nuovo Cinema Aquila di Roma. Le proiezioni si terranno giovedì 29 maggio alle ore 22.30 e venerdì 30 maggio alle ore 18.30.

Tappa successiva è il 17° Cinemambiente di Torino presso il Cinema Massimo, martedì 3 giugno alle ore 20.00. Gli autori, che sono venuti in contatto grazie alla loro comune esperienza nell'associazione ceCINEpas di Milano, sono Benedetta Argentieri, Claudio Casazza, Carlo Prevosti, Duccio Servi e Stefano Zoja. L'intento condiviso è una narrazione, attraverso il viaggio e l'esperienza sul campo, degli eventi occorsi a Piazza Taskim nel 2013.