Pizzicato dalla polizia cinese mentre si fumava uno spinello con la star di Taiwan Ko Kai durante un rilassante massaggio ai piedi, il figlio di Jackie Chan, 32 anni, finisce in galera per sei mesi con l'accusa di detenzione e spaccio di marijuana
In Cina non si scherza, soprattutto con la droga: a farne le spese è il figlio di Jackie Chan, Jaycee, che sarà costretto a trascorrere i prossimi sei mesi in galera per affari di droga. La corte di Beijing ha deciso senza tirarla troppo per le lunghe, nonostante la parentela nota: un altro passo della pesante crociata per la moralità che sta prendendo piede in Cina negli ultimi tempi e non sta risparmiando proprio nessuno, tanto che si parla di un numero di arresti intorno ai 7.800.
Il giovane Chan fu beccato lo scorso agosto a fumare marijuana durante un massaggio ai piedi in un locale di Beijing; il processo fu addirittura mostrato in televisione in diretta per sensibilizzare il pubblico e lo scorso mese Chan fu accusato di aver spinto altre persone a fare uso di droga. Il trentaduenne fu fermato insieme alla star taiwanese Ko Kai e pare che nella sua residenza fossero stati trovati 100 grammi di marijuana: da qui l'imputazione per aver fornito luogo e mezzi primari per organizzare festini a suon di spinelli belli carichi.
Risale allo scorso anno la decisione del governo cinese di prendere misure drastiche nei confronti delle celebrità che decidano di prendere droghe o frequentare prostitute: un nuovo codice morale è in voga e si stringe sempre più intorno ai viziosi cinesi di successo.
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Queste le parole del figlio d'arte: "Ho violato la legge e dovrei essere punito. Dopo che sarò tornato alla vita normale non farò più nuovi sbagli perché questa è stata l'ultima volta che ho deluso la mia famiglia e gli amici. Ho avuto la punizione che merito, ma non significa che sono stato perdonato: spero di poter usare queste mie azioni in futuro per avere il perdono e passare ad altri un'energia positiva".
Il padre non era al processo ma si è assicurato che l'avvocato del figlio non cercasse di diminuire il periodo di detenzione. Jackie Chan non potrebbe certo fare sconti dal momento che, nel 2009, fu nominato ambasciatore contro la droga dalla città di Beijing per le sue note posizioni circa gli stupefacenti: non aveva fatto i conti con il figlio, però!
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