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Autore Claudio Mundo :: 25 Giugno 2015

La star di “Splash - Una sirena a Manhattan” e “Blade Runner” negli scorsi anni si è dedicata a tematiche ambientaliste e spesso è stata arrestata per le proteste. Ora è tornata sulle scene, diretta dai fratelli Wachowski per “Sense8”

Daryl Hannah

Nel pieno degli anni 80 la star di Hollywood, Daryl Hannah assurse alla massima notorietà con l’interpretazione di una fiabesca creatura marina in Splash - Una sirena a Manhattan di cui si innamorava Tom Hanks (alla regia c’era Ron Howard) e con il ruolo della replicante Pris nel film cult Blade Runner, diretto da Ridley Scott. Negli ultimi anni, l’attrice e regista statunitense si è concentrata maggiormente su tematiche ambientaliste, tanto che la sua partecipazione a movimenti di protesta le è anche costata l’arresto in diverse occasioni. Adesso, però, il suo grande ritorno sulle scene è avvenuto grazie alla serie televisiva di fantascienza Sense8, pubblicata a inizio giugno e ideata dai fratelli Wachowski per Netflix.

Durante gli scorsi anni, Hannah ha preso parte alle proteste contro la costruzione di miniere e di oleodotti, in West Virgina e in Texas. La sua decisione di battersi in prima linea consentì ai manifestanti di ottenere una visibilità altrimenti improbabile. L’attrice ha raccontato anche dell’imbarazzo degli agenti di polizia al momento di metterle le manette ai polsi. “Quando sono finita in carcere - ha precisato l’attrice - sono sempre stata messa in isolamento, sia perché volevano proteggermi dai peggiori criminali detenuti sia perché mi ritenevano la ‘capobanda’. L’isolamento è un’esperienza spaventosa”. 

[Leggi anche: Netflix: I Wachowski girano la serie Sense8 con Daryl Hannah]

Hannah, oggi 54enne, sfondando nel cinema ha vissuto una vita di benessere e privilegi; la sua adolescenza, però, è stata piuttosto tormentata, addirittura le fu diagnosticato una sorta di “autismo borderline” e le fu prescritto un ricovero in ospedale. La recitazione, secondo le sue parole, le ha consentito di fuggire in un mondo fantastico. “In Blade Runner mi sentivo completamente trasportata in un altro mondo, era tutto perfetto, era tutto quello che volevo. Volevo essere un’altra persona e volevo vivere in un’altra realtà”.

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