Il decreto entrato in vigore l'1 luglio 2014 impedisce l'utilizzo di parole oscene all'interno di film, musical, teatro e mass media. L'arthouse cinema rischia di vedere precipitare le proiezioni. Polemizzano Boris Khlebnikov e Anna Pendrakovskaya
Brutta storia per i registi indipendenti russi che vivono nel circuito del cosiddetto arthouse cinema: infatti dal primo giorno di luglio del 2014 è in vigore un decreto che impedisce l'uso di parole oscene nei film, nelle rappresentazioni teatrali, nei musical e nei mass media. Tempi duri in arrivo in Russia, paese che cresce come potenza economica ma che sembra non essere mai uscita da preconcetti anacronistici; del resto, non più tardi di un secolo fa l'ex paese rosso non era ancora uscito dal Medioevo, socialmente parlando. Il regista Boris Khlebnikov ha dichiarato in un'intervista che il linguaggio osceno c'è sempre stato in quasi tutti i film perché, semplicemente, è qualcosa di necessario; non è un caso che non esista linguaggio di questo tipo nel suo ultimo lavoro di ambientazione rurale, A Long And Happy Life, in parte sovvenzionato dal Ministero della Cultura della Federazione Russa.
A proposito del film, il regista ricorda che quattro vecchie signore si presentarono a lui una dopo l'altra, dicendo che a loro piaceva il cinema ma che la gente non parla in quel modo nelle campagne; concetto strano, dal momento che - come ha detto Khlebnikov - è impossibile riprodurre il parlato rurale senza le imprecazioni. Ambientato sulla penisola di Kola, A Long And Happy Life era nella competizione principale alla Berlinale lo scorso anno e ora è distribuito all'estero da Films Boutique.
Anna Pendrakovskaya, responsabile di Gosfilmofond, ha detto a Newsru.com che la nuova legge dovrebbe nuocere di più sui film club e sulle proiezioni di arthouse cinema piuttosto che sul potere delle case di produzione. Aggiunge che il decreto andrà a colpire non i blockbuster, ma i film minori, quindi è necessaria una pausa di riflessione entro la fine dell'anno al fine di revisionare la legge. Nikita Mikhalkov, presidente del Film Festival Internazionale di Mosca, aveva dichiarato lo scorso week-end che ci potrebbero essere delle correzioni a riguardo, ma non un cambiamento totale della legge; si andranno a valutare i casi singolarmente.
Resta il fatto che i produttori dovranno fare salti mortali per ottenere il certificato adeguato per proiettare i film in sala: tra questi espedienti - a posteriori - ci sono purtroppo variazioni della colonna sonora e l'inserimento di bleep sulle parole oscene.
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