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Autore Rita Andreetti :: 29 Settembre 2014

"Outcast" la coproduzione di Cina, Francia e Canada con protagonista Nicolas Cage viene interdetta dagli schermi in Cina a poche ore dalla prima

Poster di Outcast

Non è chiara la causa, ma l'effetto è palese: ad Outcast, film diretto dallo sconosciuto Nick Powell ma con un molto ben conosciuto Nicolas Cage, è stata impedita la proiezione proprio nel Paese di esordio, nonché fondamentale co-produttore: la Cina.

“Le ragioni di tutto ciò non sono chiare. Semplicemente non sappiamo se è un problema di censura o dato da qualcos'altro. Il marketing e la promozione sono stati fatti e i soldi sono stati spesi” ha dichiarato il Mike Gabrawy della Archlight, responsabile della distribuzione. L'annuncio infatti è arrivato inaspettato in data 26 settembre, a poche ore dalla prevista anteprima su territorio cinese, che era tra l'altro il territorio di esordio del film stesso. Yunnan Film Group si è fatta carico delle chiamate intercontinentali per avvisare i partner: questa è la compagnia locale che detiene una grossa fetta di co-partecipazione produttiva, più della metà di un budget non ufficializzato, e tramite la quale l'accesso al mercato cinese è risultato ben più facilitato rispetto all'iter a cui i film di importazione sono sottoposti. Accordi distributivi erano già inoltre presi con Malesia, Singapore e Vietnam in Asia, in Italia con Indie Pictures (qui la notizia) e addirittura, per gli USA, dopo un'accesa battaglia di contrattazione; a detta della stessa Archlight si tratta di un vero e proprio “sold out” distributivo.

La situazione non è chiara per il fatto che il film aveva già ottenuto i visti di censura richiesti sul controllo preventivo, a livello di sceneggiatura. Tuttavia, Outcast si costruisce su di una storia di guerra e violenza, dove Cage veste i panni di un misterioso guerriero venuto dall'Ovest che si spinge fino alla Cina Occidentale e si trova alleato ai figli di un imperatore cinese deposto, per combattere contro il crudele zio degli stessi; da qui parte poi la vena romantica della storia, sceneggiata da James Dormer. Insieme a Cage battaglia l'Anakin Skywalker di Star Wars II e III (che poi cambia sponda), Hayden Christensen, che in questo momento è con il regista Nick Powell in territorio cinese per la promozione. Quest'ultimo, deve essere rimasto abbastanza scottato dall'esordio assurdo in cui la sua opera prima è incappata: inglese, un passato da stuntman, Powell ha all'attivo molti più riconoscimenti quale coreografo e stuntman (tra cui spicca l'ottima riuscita sul set di The Bourne Identity e L'ultimo Samurai) che per il lavoro di regista.

Quel che non torna nella faccenda è che il film è partito con solide basi locali e ha attraversato tutti gli step di approvazione necessari: “Non sappiamo ancora se si tratta di censura. Questo è il territorio più importante sotto questo punto di vista e stiamo cercando di andare a fondo della questione.” ha detto Gabrawy. D'altronde, come non ricordare l'inspiegabile frenata a cui il Django di Tarantino era stato costretto giusto a ridosso della proiezione; ma in questo caso, si tratta di un film a maggioranza produttiva cinese, con nazionalità cinese e girato in Cina (notare come nella locandina non ci sia Cage in prima fila ma Yifei Liu, fascinoso volto femminile di White Vengeance).

In queste situazioni pare quasi che non sia più il mercato o le mastodontiche major a decidere l'andamento dei cinema, bensì un Grande Fratello ben più potente, capace di controllare a propria discrezione anche prodotti multi-milionari facendosene un baffo degli investimenti e delle perdite. È chiaro che chi decide non abita più a Hollywood.

Trailer di Outcast

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