È morta a 78 anni Virna Lisi, grande attrice italiana che ha lavorato con i migliori autori nostrani e anche internazionali. Amava dire: “Se ho combinato qualcosa nella vita non è stato perché sono bella, ma perché ho usato il cervello”
“Se ho combinato qualcosa nella vita non è stato perché sono bella, ma perché ho usato il cervello”. E in effetti, è questo punto d’onore, questa linea d’azione (puntare, più che sul fascino innegabile e innato, sull’intelligenza), che ha contribuito a fare di lei un'icona intramontabile, dalla sua epoca d'oro fino alla pacifica ritirata. Oggi è scomparsa all'età di 78 anni, lasciandoci non solo una galleria di film importanti e imprescindibili, ma anche un'autentica lezione di vita che ogni attrice dovrebbe custodire con sé.
Se è vero che la sua bellezza marmorea e armonica, il suo viso angelico e la grazia seducente della sua presenza scenica l’hanno sicuramente aiutata sia a farsi strada nel mondo dello spettacolo (il suo primo lavoro è stato in uno spot per un dentifricio) e soprattutto a imporsi tra le interpreti italiane più amate anche all’estero tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta, è pur vero che le scelte fatte dalla Lisi hanno sempre fatto emergere anche talento e intensità. Nel curriculum l’attrice ha infatti ben due David di Donatello, sei Nastri d’Argento, un César e, per lo stesso film, anche il premio come Miglior Attrice al Festival di Cannes 1995, riconosciutole grazie al suo ruolo in La regina Margot diretto da Patrice Chéreau.
In Italia, Virna aveva dimostrato di sapersi muovere con eleganza e nonchalance tra i generi e tra i registi più noti e importanti (scelta da Steno per Un militare e mezzo, da Sergio Corbucci per Il giorno più corto, da Pietro Germi per Signore & Signori, da Totò, Comencini, Fulci, e Lattuada e Vanzina che le fanno vincere il David). Ma era un volto e una bravura ambiti anche da celebri nomi del panorama cinematografico internazionale, come Joseph Losey che la diresse in Eva e Stanley Kramer che la volle per Il segreto di Santa Vittoria (1969). Anche se il ruolo cult resta quello di Come uccidere vostra moglie (1965) di Richard Quine, dove la Lisi recitò assieme a Jack Lemmon.
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L’attrice, da metà anni ’90 in poi, si ritira dalla recitazione e da un mondo del cinema che decisamente non è più un posto per dive, e torna sul grande schermo solo sporadicamente e soltanto per un’autrice, Cristina Comencini, che la dirige in Va’ dove ti porta il cuore (1996), Il più bel giorno della mia vita (2002) e il prossimo Latin Lover, con Angela Finocchiaro e Francesco Scianna, nelle nostre sale dal 19 Marzo 2015; a questo punto una data da segnarsi per vedere un’ultima volta una mitica attrice sullo schermo (quello grande della sala) che più le si addice.
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