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Autore Simona Carradori :: 15 Febbraio 2017

Il regista di "I Am Not Your Negro" ci parla del suo ultimo progetto: "The Young Karl Marx", che racconta la giovinezza di uno dei più grandi pensatori politici della storia, concentrandosi in particolare sul suo stretto rapporto con Friedrich Engels

Raoul Peck

Nel corso dei 10 anni che Raoul Peck ha trascorso a realizzare I Am Not Your Negro, film recentemente nominato per la corsa agli Oscar 2017, il celebre regista di Haiti ha anche parallelamente lavorato ad un altro importante progetto, anch’esso legato ad un periodo storico cruciale.

Il lavoro in questione si chiama The Young Karl Marx, e racconta la giovinezza di uno dei più grandi pensatori politici della storia, concentrandosi in particolare sul suo stretto rapporto con Friedrich Engels, sviluppatosi nei pub e nei caffè della Parigi del 1840. Prima di compiere 30 anni, i due avevano già contribuito a modificare la società dell’epoca con la pubblicazione del Manifesto del partito Comunista, uno dei testi più letti e influenti di tutti i tempi.

Intervistato dall’Hollywood Reporter, Peck ha parlato della genesi di questo progetto e della sua lavorazione, spiegando che tipo di fonti sono state usate per ricostruire al meglio la vita di Marx e in particolare il suo rapporto con Engels:

“Abbiamo deciso di lavorare quasi esclusivamente sulla loro corrispondenza. Quando hai modo di leggere le lettere tra Marx, Engels, Jenny [la moglie di Marx] ed i loro amici, capisci che sono incredibili. Loro erano vivaci, divertenti, ironici. Erano degli spiritosi dalle lingue taglienti. Nelle lettere prendevano in giro gli altri leader politici. Engels parlava anche delle sue donne, le sue relazioni, del marito di una delle sue amiche che lo inseguiva con una pistola. L'intera storia era lì.”

Interrogato sulla condizione attuale della società e sulla possibilità di una nuova rivoluzione basata sui principi di Marx, il regista ha poi dichiarato:

“Penso che ci siano molte persone nelle università e nel mondo della scienza che realmente stanno tornando alle origini. Ma è necessario sedersi e leggere un libro di nuovo, invece di stare su Twitter ogni giorno. C'era un giovane giornalista che mi diceva: ‘Sì, ma le cose ora vanno meglio, guarda Beyoncé che ha alzato il pugno al Super Bowl’. Mi stai dicendo che Beyoncé è una rivoluzionaria? Questa è la superficialità del nostro tempo.”

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