Il regista rumeno esplora per la prima volta l'esperienza personale dell'essere padre e la porta sullo schermo con "Fotografii de familie", dimostrando di poter gestire anche protagonisti maschi. Il film precedente "Oltre le colline" trionfò a Cannes
Cristian Mungiu, regista rumeno vincitore della Palma d'Oro, racconta qualche particolare del suo prossimo film, che cercherà di esplorare le complesse dinamiche del crescere dei bambini e che si intitola Fotografii de familie. L'ispirazione arriva direttamente dall'esperienza personale del regista, che ha deciso di portare sul grande schermo il significato dell'essere padre.
Mungiu ha scritto un paio di sceneggiature negli ultimi tre anni e si è finalmente deciso su quale delle due strade mettersi in marcia. Le riprese dovrebbero iniziare entro i prossimi sei mesi. Al film, il cui titolo vuol dire più o meno "foto di famiglia", è stata assegnata una cifra di 457.000 dollari da parte del National Cinema Centre della Romania lunedì 9 marzo. Si tratta del primo film del regista da Oltre le colline del 2012, che andò in anteprima mondiale a Cannes dove vinse come Migliore Sceneggiatura e come Miglior Attrice, premio diviso fra le protagoniste.
"Si tratta di una storia che è molto legata al momento attuale della mia vita; si parla di compromesso, essere genitori e figli e comprendere questa relazione tra ciò che tu dici ai tuoi bambini e quello che loro ti vedono fare. La location è ancora la Romania. La gente mi chiede sempre se farò mai un film in lingua inglese, ma io preferisco creare progetti personali su cose che conosco bene. Tutti pensano che io possa solo fare film con donne come protagoniste principali, ma questo non è proprio il caso"; queste le parole del filmmaker, che ha partecipato come ospite d'onore al meeting di Qumra presso il Doha Film Institute questa settimana, in un contesto che cerca di promuovere e diffondere il cinema del Qatar. All'evento è stato anche protagonista brillante l'attore e regista messicano Gael Garcia Bernal.
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Mungiu parla anche di come concepisce un'idea: "Tra un film e l'altro ho periodi molto lunghi nei quali sono completamente incapace di sapere quale sarà il mio prossimo progetto. Non ho idea di come né da dove iniziare. Parto credendo che forse non so niente di cinema, che sono totalmente stupido e non in grado di realizzare qualcosa di rilevante.
Non sono quel tipo di persona felice e spensierata che socializza, si fa una doccia e di colpo è fulminato da un'illuminazione. Passo settimane e mesi nel mio ufficio, pensando, anche se non scrivo nulla. Leggo libri, guardo film, parlo con persone - può essere davvero frustrante ma, prima o poi, la scintilla arriva".
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