Con il suo film “I am not Madame Bovary” il regista Feng Xiaogang sfida sarcasticamente il monopolio di Dalian Wanda Group
Non se ne vedono spesso di prese di posizione così coraggiose contro il predominio di Wanda Plaza, in altre parole il miliardario che si sta comprando Hollywood, Wang Jianlin. Eppure, Feng Xiaogang è un habitué dal commento diretto e così amato in patria da potersi permettere parole taglienti, o quanto meno critiche, nei confronti della condotta sospetta dei cinema Wanda.
Il suo ultimo film, infatti, I am not Madame Bovary, da una settimana nelle sale cinesi, sembra affrontare un velato mobbing da parte delle sale Wanda, poiché prodotto dai concorrenti della Huayi Brothers. Ecco quindi che Feng Xiaogang non ci ha pensato due volte e ha pubblicato online una lettera aperta rivolta a coloro che stanno mettendo i bastoni tra le ruote alla sua commedia amara con protagonista Fan Bingbing. Scritta con toni satirici, la lettera disegna un parallelo tra l’attività di sfida della “piccola compagnia che sta cercando di ritagliarsi un nicchia nel mercato” dominato da Wang Jianlin, e la sua protagonista schiacciata dal sistema giudiziario cinese. Dando voce alla protagonista, così scrive: “C’è chi dice che questa piccola compagnia sarà punita con il boicottaggio del suo film nei cinema della catena Wanda” e ancora “No, no, no, Presidente Wang, questa giovane donna ha usato nuovamente parole sbagliate. Lei ha lasciato uno spazio di manovra sufficiente per consentire alcune sessioni – sufficienti a lasciarci boccheggiare per un po’ d’aria con un solo pezzetto di faccia.”
Dunque, qual è la verità? Bè, dove il film di Feng Xiaogang copre oltre 40% delle proiezioni nei cinema concorrenti, a Wanda è presente solo con il 10%.
La lettera del regista termina lasciando intuire che la strategia di Wanda sia quella di costringere la Huayi Brothers agli stenti, per potersela poi comprare e includerla nel suo avviato impero cinematografico. E, in accordo con la linea amara della sua commedia, chiude simpaticamente “Auguro al Presidente Wang felicità e immediato successo nel suo grande obiettivo di voler creare un monopolio.”. D’altronde, l’impresa è già sulla strada di essere completamente realizzata da Mr. Wang, che possiede ad oggi il 18% dei multiplex cinesi.
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Il figlio di Wang Jianlin, Wang Sicong, ha risposto prontamente giustificando la decisione come una scelta di mercato.
Ma non è neanche la prima volta che Wanda e Huayi si trovano in una simile situazione. Come d’altro canto non è la prima volta che Feng Xiaogang si trova a criticare apertamente il cinemabiz cinese, prima lamentando l’incompetenza delle maestranze locali, poi, naturalmente, puntando il dito contro la censura (che tra l’altro, si rumoreggia abbia tardato l’uscita del suo film).
Nonostante il battibecco, I am not Madame Bovary ha aperto il primo weekend al botteghino con circa 30 milioni di dollari d’incasso. Feng Xiaogang potrà dirsi soddisfatto del risultato.
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