Ritratto di Pierre Hombrebueno
Autore Pierre Hombrebueno :: 11 Maggio 2015

Il cinema horror indipendente sembrerebbe proprio più in forma che mai. Merito di pellicole che hanno avuto un grande successo ai botteghini, da "You're Next" di Adam Wingard a "It Follows" di David Robert Mitchell

What We Do In The Shadows

Una nuova epoca d'oro per i film di genere indipendenti? Sembrerebbe proprio di sì, e basti vedere i risultati al botteghino di It Follows, fenomeno horror dell'anno presentato allo scorso Festival di Cannes. Realizzato da David Robert Mitchell, il film è stato girato con 2 milioni di dollari, e ad oggi ne già ha incassati oltre 14 milioni, contando solo le sale americane. Una cifra, questa, destinata sicuramente ad aumentare con il suo arrivo nel circuito internazionale e nelle piattaforme di streaming e vod. Per fortuna, l'opera è già stata acquistata anche da un distributore nostrano, ovvero quei geni della Movies Inspired, gli stessi che negli ultimi tempi ci hanno portato meraviglie assolute come Solo gli amanti sopravvivono di Jim Jarmusch e Holy Motors di Leos Carax.

Successo anche per lo spassoso What We Do in the Shadows di Jemaine Clement e Taika Waititi, mockumentary vampiresco che ha fatto schiattare dalle risate il pubblico di ogni singolo venue in cui è stato proiettato. Forte di premi e inviti ovunque (dal Festival di Berlino a Torino, passando per il Neuchâtel e il Sitges), il film ha già guadagnato oltre 6 milioni di dollari, quadruplicando dunque il budget iniziale di 1,6. Anche in questo caso, l'opera deve ancora uscire in gran parte dei territori internazionali, quindi attendetevi pure un guadagno maggiore nel corso della stagione. 

Sottolinea giustamente Landon Zakheim, direttore dello Stanley Film Festival, specializzato in film horror: “Stiamo vedendo tanti autori cresciuti durante gli anni '70 e '80. Ora stanno maturando e sono pronti a raccontarci le loro personali storie deviate”. Elencare tutti i nuovi ottimi registi del panorama sarebbe decisamente impossibile, ma ci basti citare alcuni imprescindibili punti di riferimento, a iniziare da Adam Wingard, che nel 2011 realizzava You're Next mettendosi in tasca ben 25 milioni di dollari. La spesa di produzione? 1 milione: fate voi i conti. 

Prosegue Zakheim: "L'horror sta entrando nel mainstream. Il genere ha sempre attratto una comunità di outsider, ma ora ci si sta abituando anche il pubblico più generalista". Merito dei giovani, così come di nuovi ingegnosi demiurghi come il produttore Jason Blum, che negli ultimi 10 anni ha contribuito alla creazione di pellicole come Paranormal Activity, Insidious, Sinister e La notte del giudizio, tutte opere che hanno portato in sala un folto numero di teenager affamati di brividi e sangue. 

Ovviamente, diversi sono anche gli autori del vecchio continente che ci hanno affascinato e disgustato con le loro storie malsane e incisive. Stiamo parlando di Marina De Van, Fabrice Du Welz, Peter Strickland, Ben Wheatley, Alexandre Bustillo, Julien Maury, e tantissimi altri, ormai nomi cult del circuito nocturniano, di quelli che catalizzano orde di fan nei più rinomati festival internazionali.

[Leggi anche: Da “Alta tensione” ad “À l'intérieur”, quando l’horror (del nuovo millennio) parla francese]

Insomma, non è tutto popcorn e vuotezza: l'horror è vivissimo e passa fra le lande del cinema indipendente. Il pubblico esiste, e pretende pellicole evocative che sappiano trasformare i loro incubi in immagini da grande schermo. Poi, pazienza se in Italia continuano a produrre solo cinepanettoni e sclerotici drammi famigliari: evidentemente, anche stavolta ci toccherà rivolgerci all'estero. Un fatto paradossale, questo, essendo che molti di questi nuovi autori hanno dichiarato apertamente di essersi ispirati proprio ai nostri horror anni '60 e '70.

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