"Dawn of the Planet of the Apes" infiamma la Corea del Sud

Si solleva un polverone in Sud Corea dopo l'annuncio del rilascio anticipato del blockbuster Dawn of the Planet of the Apes, slittato all'indietro di una settimana nei cinema sudcoreani. La 20th Century Fox ha infatti annunciato che l'uscita del film fantasy sarà il 10 luglio e non il 16 dello stesso mese, scatenando le ire dei cineasti locali contro la prepotenza del colosso hollywoodiano. Infatti questi ultimi sostengono che questa soluzione costringerà una parte di piccoli film a lasciare spazio nel week-end del 10 luglio al sequel del reboot di Il pianeta delle scimmie, compromettendo i piani locali di distribuzione di prodotti minori, che così guadagneranno ancora meno. Ovviamente si parla solo delle sale che si erano impegnate in precedenza a proiettare film di nicchia e dei diretti interessati alla protesta, certi di essere così spazzati via.

Imminente la reunion di Korea Film Producers Association, che ha steso un bel reclamo a riguardo, forte delle pressioni dei distributori locali e dei filmmaker. Nel comunicato l'associazione dichiara che "il cambiamento ex abrupto della data di rilascio di un tale film americano a grosso budget va dichiaratamente contro all'etica del business cinematografico; questo dà il via non solo al caos nell'ordine di base del mercato del cinema, ma porta un grosso danno ad altri. Noi pretendiamo che il distributore 20th Century Fox Korea cancelli immediatamente questa data controversa e si impegni per un salutare mercato cinematografico di distribuzione".

L'anticipo della data di rilascio potrebbe colpire pesantemente una serie di film inclusi quelli di The Divine Move, azionista locale che aveva strategicamente pianificato di piazzare film nei cinema due settimane prima di Dawn of the Planet of the Apes e una settimana prima di Transformers: Age of Extinction, e che ora sta toccando la vetta del box-office sudcoreano per il terzo giorno consecutivo. Nel 2011 Rise of the Planet of the Apes fu il quindicesimo incasso della Sud Corea, con un incasso di 20 milioni e mezzo di dollari.