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Autore Pierre Hombrebueno :: 28 Ottobre 2015

Il nuovo progetto di Michael Mann, un biopic sul grande Enzo Ferrari interpretato da Christian Bale, procede più spedito di prima grazie al sostegno della Paramount Pictures. Noomi Rapace in forse nella parte della moglie

Enzo Ferrari / Christian Bale

Dopo i primi semi-rumor arrivati la scorsa estate, ora è finalmente ufficiale: Christian Bale vestirà ufficialmente i panni del mitico Enzo Ferrari in un biopic che sarà diretto da niente di meno che Michael Mann. Materiale di partenza sarà il libro Enzo Ferrari: The Man, the Cars, the Races, the Machine scritto da Brock Yates nel 1991, che racconta l'ascesa del magnate dai suoi primi giorni come dipendente della Alfa Romeo fino alla fondazione della compagnia che porta il suo stesso nome, esplosa di gloria durante gli anni '50 e '60. Tutto questo, senza escludere una visione più ravvicinata al personaggio, per natura tirannico e manipolativo, spietato verso i suoi piloti e tutt'altro che amorevole con la propria moglie. 

Tra l'altro, l'ultima notizia è che ad interpretare la sua consorte, Laura Dominica, potrebbe esserci Noomi Rapace, l'attrice svedese lanciata dal successo di Uomini che odiano le donne (versione 2009 firmata Niels Arden Oplev) e poi successivamente al lavoro con autori come Ridley Scott (Prometheus), Guy Ritchie (Sherlock Holmes – Gioco d'ombre), Brian De Palma (Passion), Pernilla August (Beyond) e Michaël R. Roskam (Chi è senza colpa). Il progetto vanterà un budget di 80 milioni di dollari, guadagnandosi inoltre un distributore d'eccellenza come la Paramount Pictures, con cui Mann aveva già realizzato uno dei suoi film migliori, e stiamo parlando dell'avvincente Collateral.

[Leggi anche: I 10 film preferiti di Michael Mann, da "Quarto Potere" di Welles ad "Avatar" di Cameron]

Le riprese della pellicola dovrebbero partire già la prossima estate, anche se al momento nessuna data d'uscita è ancora stata annunciata. Con tutta probabilità toccherà aspettare almeno fino al 2018, ma la curiosità è già ovviamente alle stelle, anche perché Michael Mann è reduce da un'opera come Blackhat, odiatissima dai critici internazionali e bocciata da pubblicazioni come Variety, Entertainment Weekly, The Guardian, e Hitfix. Ce la farà stavolta a riconquistare il favore della stampa? Incrociamo le dita e attendiamo trepidanti. 

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