Pianificare tre sequel, tra script e design, impiega troppo tempo e Cameron annuncia lo slittamento del primo dei tre al 2017. L'idea è quella di girarli tutti insieme e distribuirli poi anno dopo anno: la saga di "Avatar" tornerà con un 3D d'autore
James Cameron ha detto questo mercoledì che scrivere tre sequel di Avatar si sta dimostrando un impegno così pesante da aver costretto la produzione a spostare di un anno l'uscita del primo film, inizialmente fissata per il 2016, che quindi arriverà nelle sale nel 2017. Il piano del regista è quello di girare in una sola volta i sequel e poi distribuirli nel giro di tre anni, uno all'anno.
Le dichiarazioni sono state rilasciate in Nuova Zelanda, dove Cameron sta aiutando la promozione dell'industria cinematografica locale insieme ad altri colleghi tra i quali Peter Jackson: "C'è tutta una complessità di fondo nel lavorare a una storia che si diluisce in una saga di tre film che non si ha quando si lavora a un film solo". L'obiettivo sarebbe avere i tre script pronti entro la fine del mese e il regista stesso è a capo di un team di sceneggiatori: "Li stiamo scrivendo in tre simultaneamente, di modo che ogni cosa si evolva poi in tutti e tre; non abbiamo deciso di procedere uno a uno. Inoltre, in parallelo a questo, stiamo preparando il design; quindi abbiamo disegnato le creature e i vari ambienti".
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L'originale è stato girato in Nuova Zelanda e i sequel saranno pianificati ancora per quelle location.
Urge ricordare che Cameron si è pentito di non aver utilizzato il 3D in modo abbastanza artistico nell'originale, quindi per i prossimi promette un livello più alto e confida in un ritorno del 3D a una diffusione più ampia: "Ho intenzione di usare una profondità maggiore nei sequel. In mia difesa, ho pensato che avrei potuto fare un film di tre ore e nessuno era mai andato a vedere più di 90 minuti, quindi non sapevamo se le persone sarebbero diventate strabiche e se i loro occhi si sarebbero liquefatti. Ora sappiamo che un buon stereo è buon stereo e che lo puoi vedere indefinitamente. Penso che le aziende di elettronica di consumo abbiano perso l’interesse troppo presto e abbiamo avuto una grande contrazione e un crollo nelle trasmissioni 3D. Ma penso che tutti torneranno perché le persone hanno rivolto la loro attenzione al 4K, che è una grande base tecnica per il 3D senza occhiali. La gente sarà prudente questa volta in termini di produzione dei contenuti, ma una volta che questi set saranno lì fuori – e se sono solo nei chip delle TV – allora i creatori di contenuti avranno un posto per mostrare i loro contenuti 3D e penso che ci sarà un ritorno ruggente”.
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