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Autore Erika Favaro :: 12 Dicembre 2015

La regista di "The Hurt Locker" lavorerà su una sceneggiatura del musicista somalo K'naan Warsame. La serie racconterà come vengono reclutati gli adepti alla jihad nel Minnesota

bigelow

Kathryn Bigelow è sempre stata affascinata dalle storie ambientate in zone di guerra, ma ha saputo anche andare oltre. Con The Hurt Locker o Zero Dark Thirty la regista statunitense ha saputo indagare le dinamiche nascoste dietro ai luoghi comuni relativi al terrorismo.

Sembra quindi che il suo nome sia perfetto per girare una prossima produzione della HBO in cui si racconterà come vengono reclutati nuovi adepti per la jihad, la guerra santa.

A dare la notizia è stato un articolo presente sul sito della rivista The Hollywood Reporter, in cui oltre al nome della regista viene reso noto anche quello dello sceneggiatore. Si prospetta una serie molto interessante, a collaborare con la regista Premio Oscar infatti ci sarà anche  K'naan Warsame, rapper e poeta somalo naturalizzato canadese. È lui l’autore di un intenso articolo scritto nel 2011 per il New York Times (A Son Returns to the Agony of Somalia - Un figlio ritorna all’agonia della Somalia) in cui K'naan racconta il suo ritorno nella terra natia dopo vent’anni e dopo l’uccisione di tre amici d’infanzia in un attacco.

Non è la prima volta che la Bigelow lavora con il network noto per la distribuzione (e da qualche tempo anche la produzione) di serie di alta qualità; era il 2012 quando la cineasta girava la puntata pilota di The Miraculous Year, serie che però non ha avuto un futuro.

The Recruiters è ambientato in Minnesota, uno degli stati che ha visto una grande quantità di persone partire per essere addestrate dallo Stato Islamico. È un racconto che mira a togliere il velo di mistero che nasconde un sottomondo fatto di rituali e di raggiri psicologici di fronte al quale l’Occidente si dimostra terrorizzato.

[Leggi anche: Kathryn Bigelow presenta il suo nuovo cortometraggio "Last Days"]

La regista e lo sceneggiatore saranno anche produttori del progetto. Ecco quindi che la serialità (l'aggettivo “televisiva” si aggiungeva un tempo) riceve in prestito ancora una volta una personalità del cinema che guarda con estremo interesse a questa forma di narrazione così ampia e ricca di potenzialità.

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