Ritratto di Pierre Hombrebueno
Autore Pierre Hombrebueno :: 31 Agosto 2016
Poster di La La Land

Recensione di "La La Land" - Dopo "Whiplash", Damien Chazelle ci regala un film ancora più euforico e mirabolante, tecnicamente ineccepibile, emotivamente potentissimo

Un’euforia da non crederci, La La Land, che non solo conferma il talento di Damien Chazelle dopo l’acclamato Whiplash, ma addirittura lo amplifica all’inimmaginabile. L’autore parte dai musical classici hollywoodiani cogliendone tutta l’affascinante nostalgia, ma senza dimenticarsi di aggiornare il genere ai ritmi odierni: fin dal suo incipit in autostrada (realizzato in un virtuoso pianosequenza che ha subito scatenato gli applausi qui al Festival di Venezia), il film non si limita a invitarti, ma ti esplode proprio in faccia con tutta la sua contagiosa e magnetica energia, come un'eiaculazione collettiva che è mirabolante estasi. La cinepresa di Chazelle è sotto dosi infinite di red bull, insegue i suoi cantanti/ballerini tra salti e danze come fosse uno di loro, carico di vitalità fino al midollo e trasudante una passionale gioiosità come non si vedeva sul grande schermo da un po’ di tempo.

Il regista ha il totale controllo delle immagini e dell'armonia, e ogni sequenza si rivela densa di incanto: la tecnica non è mai puro esibizionismo, ma sempre esaltazione estetica a cui equivale automaticamente una vivida emozione, un soffio di dolcezza o di spettacolarità; in ogni caso, di amore (per il cinema). Ryan Gosling è affascinante come sempre, volto perfetto per i romance con retrogusto di amarezza, di quelli che strizzano il cuore; ma la vera sorpresa, qui, è Emma Stone: non è una novità che sia brava, ma stavolta riesce veramente a tirare fuori la performance definitiva mescolando frivolezza e intensità, invidiabile carisma ed empatico calore. Basti per tutte la scena del suo primo provino, con quegli occhi che sembrano sempre sul punto di bucare lo schermo, inglobando la sala in una magnifica lucentezza.

E alla fine, un ultimo colpo al cuore prima di riaccendere le luci. È il fantasma di Jacques Demy a rieccheggiare: due volti che si guardano, ed è già tutto e la fine di tutto.

Trailer di La La Land

Voto della redazione: 

4

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