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Autore Fiaba Di Martino :: 28 Ottobre 2014
Locandina di Lo sciacallo

Recensione di Lo sciacallo - Nightcrawler di Dan Gilroy: Esordio di uno sceneggiatore action, un thriller di serrata compattezza, con uno scheletrico Gyllenhaal spettro del tempo che viviamo

Un'ombra nella notte, gazza ladra assetata di sangue altrui, pronta a rivenderlo sotto forma di immagine voyeuristica al miglior offerente (leggi: la tv). Un self made man senza scrupoli ma con uno schema ben definito di regole, parametri e linee guida da seguire per puntare e raggiungere l’obiettivo; un prodotto dis-umano, perfezionato e raggelato, di una (anti)etica capitalista che mira a uno scopo preciso facendo della sopraffazione l'arma di distruzione di massa. Tutto questo e di più è Lou Bloom, arrivista improvvisatosi videoreporter notturno, che persegue la sua scalata al successo guardando in faccia tutti e sputandogli addosso la sua certezza e le sue verità inossidabili.

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Lo sciacallo – Nightcrawler di Dan Gilroy, ottimo sceneggiatore di action thriller come The Bourne Legacy e divertissement come Real Steel, lega insieme i fili attualissimi della degenerazione contemporanea sopraccitati in una narrazione solida e facendoli convergere nell'incorporeità, mai così carnivorescamente viva e predatrice, di un Jake Gyllenhaal mirabilmente integrato al contesto, ischeletrito, un teschio di pelle tirata e nervosa con due pupille enormi, vitree, feroci, spettro vero e proprio dei tempi in cui viviamo.

Lou è un rapace businessman, un antieroe ostinato da odiare e (non) ammirare, un (simbolico?) killer dalla faccia d'angelo e gli occhi di ghiaccio, con un programma da seguire e una vittoria da conquistare, imperturbabile di fronte agli eventi, di qualsiasi gravità essi siano, che non ha però la verve netta del villain o l'ammiccante sfiga della simpatica canaglia. È un manipolatore senza fascino ma sempre se stesso, ed è ciò che di lui fa più paura, pronto com’è a sedurre e minacciare gli alleati come a punire avversari e bracci destri "traditori" (l'assistente Rick, che presto diventa il punto di vista puro e sconcertato dello spettatore).

Tra la tensione notturna al neon e quel corpo quasi depalmiano nel suo lavorare con la macchina (da presa) facendole assorbire vampirescamente il dettaglio, l'efficacia piana e senza fronzoli della regia è da plauso immediato, e il merito va tutto all'esordiente alla regia Gilroy, che ha già una consapevole sicumera di sguardo e una visione di fondo convincente. E che crede, giustamente, alla scelta di prendere come mordace protagonista quel sex symbol che è Gyllenhall, il quale asciuga e rende taglienti e smunti i suoi tratti, raffreddandoli di charme e plasmando Lou in maniera spaventosamente carismatica.

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Specchio dell'attualità e della cannibalizzazione di qualsiasi forma di etica da parte della tv in virtù dell'audience, ma anche racconto del nuovo uomo americano, per cui qualsiasi relazione dev'essere imprescindibilmente in funzione di un vantaggio personale, Lo sciacallo riesce ad evitare manfrine e retoriche e a presentarsi, semplicemente, per ciò che è e che significa; e che è, appunto, agghiacciante.

Trailer di Lo sciacallo - Nightcrawler

Voto della redazione: 

4

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