Violenza, ultrasuoni, paura: questi sono i motivi che ancora oggi costringono alcuni spettatori a lasciare le proiezioni
In molti ricordano l’aneddoto collegato a L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat dei fratelli Lumière quando il pubblico – alla vista del treno proiettato sullo schermo – corse fuori dalla sala per timore di essere travolti dalla locomotiva. Era il 1896, ma ancora oggi alcune immagini sono difficili da sostenere. Chi soffre di vertigine, ad esempio, non è riuscito a sostenere la camminata sul filo tra le Torri Gemelle di Philippe Petit mostrata da Robert Zemeckis nel suo ultimo film, The Walk. Ecco altri cinque titoli che hanno fatto letteralmente scappare gli spettatori:
The Blair Witch Project (1998)
Ora è chiaro a tutti che il film in cui si raccontava dei ragazzi dispersi mentre tentavano di girare un documentario è un’opera di finzione. Quando però uscì nelle sale la distinzione tra fiction e realtà non era così chiara e la cronaca del tempo riporta un alto numero di malori tra gli spettatori. Il direttore di una sala a Cambridge, Massachusetts, arrivò ad avvisare il suo pubblico, chiedendo di vomitare all’esterno della sala in caso di necessità.
127 ore (2010)
Succede che certi film vengano poi ricordati per una sola scena, per un dettaglio. Ecco che se dite 127 ore, il film di Danny Boyle sull’escursionista Aaron Ralston, tutti pensano al momento in cui il personaggio interpretato da James Franco, intrappolato, è costretto ad amputarsi il braccio con un coltellino. Qualcuno vomitò, qualcun altro svenne in sala.
Le iene (1992)
Due anni prima dell’iniezione di adrenalina nel petto di Uma Thurman – scena di Pulp Fiction che ha causato l’uscita di diversi spettatori – gli amanti dello splatter non possono non ricordare il momento in cui il personaggio di Michael Madsen amputa l’orecchio di un ostaggio.
Freaks (1932)
Ciò che senz’altro scandalizzò il pubblico di Freaks, film di Tod Browning su una compagnia circense composta di persone affette da gravi deformità, era sapere che gli attori erano persone reali, veri artisti del circo. Moltissime furono le persone che lasciarono le proiezioni, altrettanto numerosi i tentativi di boicottare il film che oggi viene considerato un capolavoro.
[Leggi anche: Come fare un buon film horror: 5 cose da sapere]
Irreversible (2002)
Chi ha assistito alla proiezione del film di Gaspar Noé sa che il motivo per cui ti viene voglia di scappare dalla sala non sta in quello che vedi, bensì in quello che senti. Nei primi trenta minuti di film infatti si può percepire un ultrasuono che induce panico e ansia, un rumore molto simile a quello causato dall’arrivo dei terremoti.
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