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Autore Erika Favaro :: 21 Marzo 2016

Film in cui la fantascienza risulta molto attenta alla drammaticità, alla verosimiglianza scientifica e alla tecnica cinematografica

Interstellar

Forse chi non si intende di fantascienza dovrebbe venire a sapere che esiste un sottogenere chiamato  “fantascienza hard” che indica un tipo di opera – soprattutto letteraria, ma può valere anche per il cinema – in  cui a prevalere sulla fantasia sono la scienza, la verosmiglianza e la tecnica. Dimenticate quindi alieni verdi o scontri fra esseri palesemente inventati, la fantascienza hard insiste sulle sfumature drammatiche del racconto, sui dialoghi e sulla fotografia. Ecco alcuni titoli che rendono immediatamente l’idea:

The Martian
È probabilmente il caso più recente in cui si racconta di un astronauta (Matt Damon) imprigionato su Marte. I suoi compagni lo credono morto, ma lui tenta in tutti i modi di rientrare in contatto con il pianeta Terra. La storia è raccontata da due punti di vista: quello del protagonista che lotta quotidianamente per la sopravvivenza e quello della NASA dove ci si interroga pragmaticamente sui rischi legati ad un possibile tentativo di salvataggio. The Martian segna il ritorno di Ridley Scott alla fantascienza dopo i tempi di Blade Runner ed Alien, ben tornato maestro!

Interstellar
Il film di Nolan è un’Odissea interstellare, un tributo a quell’odissea nello spazio che resterà per sempre un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono ambientare un film nello spazio. La vicenda è ambientata in un futuro prossimo in cui l’uomo sta letteralmente perdendo la propria terra e la possibilità di coltivarla. Al centro del racconto c’è il rapporto tra un padre (Matthew McConaughey) – costretto ad andare nello spazio per trovare un nuovo pianeta per l’umanità – e la figlia che resta ad aspettarlo. In tutto questo interviene la scienza e una dettagliata descrizione della teoria della relatività di Einstein.

Gravity
Il film viene spesso ricordato per il grande successo che ottenne agli Oscar del 2014 con le sue sette statuette. Ancora una volta ambientato nello spazio, Gravity racconta la lotta per la sopravvivenza di due astronauti (Sandra Bullock e George Clooney) in seguito alla distruzione dell’astronave su cui viaggiavano con il resto dell’equipaggio. Uno degli aspetti più interessanti è la descrizione delle varie tecniche di autocontrollo necessarie per non soccombere durante una situazione di estremo pericolo.

[Leggi anche: I migliori film di fantascienza. Cinema da un altro pianeta]

2001: Odissea nello spazio
Il capolavoro di Kubrick non ha bisogno di presentazioni, resta ancora uno dei più bei film del genere, ricchissimo di previsioni poi avveratesi, dalle videochiamate al design tout court, della rappresentazione della Terra vista dallo spazio alle tecniche di allunaggio. Vedere 2001: Odissea nello spazio è un’esperienza unica, nessun regista è più riuscito ad eguagliarla.

I figli degli uomini
Siamo ancora una volta in un futuro distopico, questa volta però la storia è ambientata sul nostro pianeta dove l’umanità è condannata all’estinzione a causa dell’infertilità. È uno di quei film difficilmente ascrivibile in un solo genere in cui Clive Owen ci ha regalato una delle più sentite performance di sempre. 

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