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Autore Erika Favaro :: 5 Aprile 2016

Quando l'horror si accompagna a temi filosofici o quando i corpi sfigurati detengono una bellezza segreta: ecco alcuni film in cui la bellezza arriva inaspettata

Tideland

“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”. Non serve certo citare i versi di Fabrizio De Andrè per ricordarsi che  molto spesso la bellezza si infiltra negli aspetti più scomodi e spiacevoli della vita, che raramente la gioia e la tristezza sono perfette. Come spesso succede il cinema assomiglia alla vita, e anche sul grande schermo possiamo trovare la bellezza anche nelle storie più oscure, nelle paure dei personaggi o nei corpi imperfetti e sfigurati. Ecco qualche esempio di film in cui la bellezza è contorta ed inaspettata:

Occhi senza volto
Culto di Georges Franju con Pierre Brasseur ed Alida Valli. La trama è macabra: un padre decide di ricostruire il volto della figlia rimasta vittima di un incidente che l’ha sfigurata prendendo i tessuti dai corpi di ragazze rapite nel centro di Parigi. È un medico, ma ciò non gli impedisce di andare contro qualsiasi etica mentre la giovane (interpretata da Edith Scob) comunica soprattutto con lo sguardo che risulta essere una delle cose più affascinanti di questo horror disturbante ed esistenziale.

Tetsuo
È lui il vero Iron Man, il protagonista di questo film di Shinya Tsukamoto in cui si racconta di un auto feticista abituato ad innestarsi pezzi di metallo nel corpo che “infetta” un altro uomo durante un incidente stradale. La deformità aumenta con l’andare avanti del film, i pezzi di metallo si ingrandiscono e Tokyo assume un’immagine inedita grazie al bianco e nero scelto dal regista. Tetsuo diventerà il capostipite del genere cyberpunk, il film che ha portato Tsukamoto all’attenzione del panorama internazionale.

It follows
Il secondo film di David Robert Mitchell è ambientato in un’inquietante Detroit dove una ragazza – in seguito ad un incontro sessuale – si ritrova perseguitata e vittima di una maledizione che deve necessariamente trasmettere a qualcun altro. Si tratta di uno degli horror più riusciti degli ultimi anni, in grado di guardare al sesso in modo diverso dal solito, come un mezzo di contagio onnipresente. È un film ambientato ai giorni nostri, ma che conserva una sana nostalgia per l’estetica del cinema anni settanta e ottanta.

[Leggi anche: Come fare un buon film horror: 5 cose da sapere]

Tideland – Il mondo capovolto
A volte succede che alcuni film siano talmente inusuali e bizzarri che ci vuole un po’ di tempo prima che il pubblico possa apprezzarli pienamente. Uno di questi è proprio il film di Terry Gilliam che dopo dieci anni comincia ad essere rivalutato e guardato con occhi diversi. Come spesso succede nelle opere del regista l’atmosfera è sognante, in bilico tra realtà e finzione, e Tideland finisce per essere uno dei suoi lavori più toccanti. Jeliza Rose (Jodelle Ferland) è la figlia di due tossici, dopo la morte della madre, la bambina va a vivere in Texas con il padre e mentre quest’ultimo continua a distruggersi con la droga la protagonista si crea un rifugio nel suo personale mondo fantastico. 

La maschera della morte rossa
Penultimo degli otto film che Roger Corman ha tratto dai racconti di Edgar Allan Poe, La maschera della morte rossa mescola gli elementi più forti e riusciti della letteratura, i temi filosofici e li combina ad effetti speciali e sfumature di cinema di serie b. Ambientato in un castello del Nord Italia durante il Medioevo, il film racconta la tirannia del Principe Prospero che decide di ritirarsi con selezionati cortigiani per sfuggire all’epidemia di morte rossa che sta decimando l’umanità. 

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