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Autore Stefano Cacciani :: 3 Marzo 2016

Mentre le primarie dei veri candidati alla Presidenza USA entrano nel vivo, Kevin Spacey torna venerdì su Sky Atlantic con la quarta stagione di House of Cards

House of Cards

"Sono un uomo del popolo. Anche a me piace scattare un selfie davanti casa di tanto in tanto". A postare su Instagram questa frase, corredata dall’immagine della Casa Bianca, è stato Kevin Spacey, che come Frank Underwood si prepara a riprendere il ruolo di presidente degli Stati Uniti in “House of Cards”. 

La quarta stagione è stata infatti lanciata da un battage pubblicitario che lega l’ironia all’attualità politica: durante uno dei dibattiti televisivi tra i veri candidati repubblicani che si stanno contendendo le primarie americane, è stato mandato in onda un messaggio elettorale che vede Underwood promuovere la propria campagna presidenziale con lo slogan FU2016, cui è collegato l’omonimo sito internet infarcito di motti e proclami sul paese che si intende costruire - "Abbiamo il leader che ci meritiamo. L'America si merita Frank Underwood. E in cuor tuo, lo sai che ho ragione ". 

Si trattava ovviamente di un trailer pubblicitario di lancio della quarta stagione della serie prodotta da Netflix che sbarcherà in Italia in un orario particolare, in contemporanea con gli USA, alle 24.00 della notte tra il 4 e il 5 marzo su Sky Atlantic, per poi posizionarsi a partire da mercoledì 9 marzo in prima serata, alle 21.10, con la canonica doppia puntata.

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Dalle anticipazioni, si capisce che la storia riprenderà dove s’era interrotta: un Underwood più spietato che mai dovrà fare i conti non solo col mondo esterno e con la campagna che lo vede impegnato a conquistare voti per la propria rielezione – o per meglio dire, con la propria elezione, dato che la carica Underwood l’ha ottenuta con l’astutissima e machiavellica strategia che ha portato alla propria “promozione” da vicepresidente, senza passare dalle urne - ma anche con la frattura del rapporto coniugale con la first lady impersonata come sempre da Robin Wright.

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Senza l’appoggio della moglie Claire, Spacey/Underwood dovrà diffidare di chiunque, anche del proprio inner circle, rischiando di far deragliare una situazione che nell’arco delle precedenti stagioni ha accumulato scheletri nell’armadio niente male: tradimenti, menzogne e perfino omicidi. Forse per questo il cattivo Underwood è così amato, come resistere ad un presidente/villain di tale portata! Sperando che realtà politica e fantasia narrativa non combacino.

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