Brie Larson, vittima di sessismo: "Mi chiedevano di presentarmi alle audizioni in minigonna"

Era in gara contro dei mostri sacri come Cate Blanchett (Carol) e Charlotte Rampling (45 anni), ma Brie Larson parrebbe proprio aver conquistato la giuria dell'Academy con la sua intensissima performance in Room di Lenny Abrahamson, e alla prima nomination, riesce subito a portarsi a casa l'ambita statuetta. 

Ma se credete che la sua carriera sia stata facile, è stata lei stessa a spiegarci le tante difficoltà che ha incontrato per strada. Racconta l'attrice durante l'incontro con la stampa post-vittoria: “C'erano tante volte in cui andavo a un'audizione e il direttore di casting mi diceva: 'Sei veramente brava e amo quello che fai, ma ci piacerebbe che tu tornassi con una minigonna e i tacchi alti'. Quei momenti sono stati dei veri ostacoli, perché non c'erano ragioni di presentarsi in gonna e tacchi alti a meno che tu non volessi creare una fantasia. Io mi sono sempre rifiutata. Mi chiedevano di essere sexy, ma una minigonna e dei tacchi non mi fanno sentire sexy, bensì scomoda”. 

Insomma, un racconto, questo della Larson, che sottolinea ulteriormente il forte sessismo dell'ambiente hollywoodiano, una vastissima giungla affamata di giovani donzelle indifese. Fortunatamente, l'attrice è riuscita comunque a prevalare, mostrando al mondo il proprio talento coltivato di film in film, di sudata in sudata. 

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Ora, a 26 anni, è ufficialmente diventata una delle interpreti più richieste del panorama. Prossimamente la vedremo nel blockbuster Kong: Skull Island a fianco di Tom Hiddleston e Samuel L. Jackson, seguito poi dal dramma gangsteristico Free Fire (con Cillian Murphy, Sam Riley e Armie Hammer) e dal musical Basmati Blues (con Donald Sutherland).