Dagli anni sessanta, ottanta e novanta, per arrivare al terzo millennio, l'horror/thriller psicologico ha cambiato alcuni dei suoi tratti, ma i connotati fondamentali restano invariabili. Eccone alcuni esempi, dai grandi classici ai più moderni
Siete fan dell’horror/thriller psicologico? In effetti, spesso è un genere in grado di sconvolgere ancor più dei più classici film di paura basati su mostri e assassini descritti come qualcuno di “distante” e “altro” da noi. Ma quali sono, in fin dei conti, i film dagli effetti più terrificanti per chi li guarda? Proviamo ad esaminarne qualcuno, dai più recenti ai grandi classici:
1. The Others. Riecheggia sin dal 2001 la frase che l’amorevole madre Nicole Kidman pronuncia ripetutamente ai propri figlioletti “Ricordate che nessuna porta deve essere aperta prima che l’ultima sia stata chiusa”. Un intero film vissuto tra la fobia della luce e il brancolamento nelle nebbie delle isole del Canale della Manica. Un film in cui il regista Alejandro Amenábar (Il mare dentro) ci accompagna in un viaggio di scoperta della verità per cui “gli altri siamo noi” in un mix di sollievo e definitiva angoscia.
2. In direzione simile andava Il senso senso, premio Oscar nel 2000 per il Miglior Film. La regia di M. Night Shyamalan, l’interpretazione dell’inossidabile Bruce Willis (questa volta non così invincibile ma pur sempre ostinato), il ruolo da protagonista dell’ex bambino prodigio Haley Joel Osment hanno reso indimenticabile un film grazie alla dichiarazione shock “Vedo la gente morta”. Una pazzesca verità per lo spettatore oltre che per il povero Bruce.
3. Il 1991 è l’anno di Il silenzio degli Innocenti, film che ottenne cinque premi Oscar, di cui due alla coppia di attori protagonisti Jodie Foster e Anthony Hopkins. Le sedute psicologiche dell’agente Fbi (Foster) tenute da Hannibal The Cannibal e il “lieto fine” stravolto dall’inaspettata telefonata dello spietato criminale, lasceranno il brivido lungo la schiena degli spettatori.
[Leggi anche: I 10 migliori film horror dal 2000 a oggi secondo British Film Institute]
4. Facendo un balzo indietro fino al 1980, troviamo incastonata nella memoria del cinema horror psicologico Shining, diretto da Stanley Kubrick e basato sul romanzo omonimo di Stephen King. Il bambino dello scrittore Jack Nicholson ha un dono che nessuno gli avrà mai invidiato, viste le immagini paurose che è costretto a vedere. A fare i conti con le proprie pulsioni più represse, però, sarà proprio il protagonista Jack Torrance (Nicholson).
5. Infine, il 1960 è l’anno che consegna al mondo l’opera più commerciale del “maestro del brivido” Alfred Hitchcock: Psycho. Tratta dal romanzo omonimo di Robert Bloch, l’opera, resa celebre dalla scena della doccia interpretata da Janet Leigh (la povera Marion Crane) fu ben poca cosa rispetto agli ispiranti efferati delitti commessi dal serial killer statunitense Ed Gein tra il 1947 e il 1957.
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