L'attore francese e il cineasta polacco saranno premiati alla 73ª edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica
C’è una grande novità per quanto riguarda il Leone d’oro alla carriera che ogni anno viene consegnato dalla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Da quest’anno infatti bisognerà usare l’espressione al plurale perché il Cda della Biennale di Venezia, presieduto da Paolo Baratta, ha deciso che dall’edizione 2016 i riconoscimenti saranno due. Uno sarà assegnato a registi o appartenenti al mondo della realizzazione, l’altro invece andrà ad un attore o un’attrice ovvero a personaggi appartenenti al mondo dell’interpretazione.
Ebbene, abbiamo i nomi della 73ª edizione: a essere premiati, infatti, saranno Jean-Paul Belmondo e Jerzy Skolimowski, due nomi che subito rimandano al cinema europeo degli anni sessanta, ma che certamente non si sono fermati in quell’epoca.
Belmondo è l’attore francese simbolo di quella nouvelle vague che modificò stili e contenuti rivoluzionando per sempre il cinema. È lui il protagonista di Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard, è lui che ha imposto la figura di un antieroe provocatorio e seducente, molto diverso dagli stereotipi hollywoodiani ai quali lo stesso Godard si ispirava. “Un volto affascinante, una simpatia irresistibile, una straordinaria versatilità – ha dichiarato il Direttore Alberto Barbera nella motivazione - che gli ha consentito di interpretare di volta in volta ruoli drammatici, avventurosi e persino comici, e che hanno fatto di lui una star universalmente apprezzata, sia dagli autori impegnati che dal cinema di semplice intrattenimento”.
Il cinema di Jerzy Skolimowski serve invece a capire quali nuove onde si infransero sui confini del cinema polacco di cui il cineasta – insieme a Roman Polanski – è uno dei padri. Dopo una vita di spostamenti tormentati il regista è finalmente riuscito a tornare nella sua Polonia e negli ultimi anni sta diventando quasi un ospite fisso del Lido dove è stato a presentare Essential Killing nel 2010 (Premio Speciale della Giuria a Venezia) e 11 minuti, film in concorso nel 2015.
[Leggi anche: Pronto il manifesto della Mostra del Cinema di Venezia 2016]
“Jerzy Skolimowski – ha dichiarato Alberto Barbera – è tra i cineasti più rappresentativi di quel cinema moderno nato in seno alle nouvelles vague degli anni sessanta e, insieme con Roman Polanski, il regista che ha maggiormente contribuito al rinnovamento del cinema polacco del periodo”.
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