Per il quinto anno è stato ideato e realizzato dall'illustratore Simone Massi il manifesto che accompagnerà l'edizione 2016 della Mostra del Cinema di Venezia
Cosa cerci oltre quel blu, oltre quello schermo? Sono queste le domande che si vorrebbero fare alla figura di spalle che sta al centro del nuovo poster della 73ª Mostra del Cinema di Venezia.
Proprio in queste ore, infatti, la Biennale ha svelato l’immagine del Manifesto che anche quest’anno – per la quinta volta – è stata curata da Simone Massi.
È un rapporto felice e fruttuoso quello che lega l’artista alla kermesse veneziana; al centro dell’immagine c’è appunto questa figura maschile di spalle che potrebbe rappresentare l’artista o una persona qualsiasi. L’intento è quello di scavalcare con lo sguardo un limite imposto da un telo azzurro che potrebbe rappresentare diverse cose: uno schermo cinematografico, un cielo, un sipario. Quello che importa è scoprire quello che c’è al di là, anche a costo di vedere qualcosa che ci turberà ed è questo lo spirito della Mostra del Cinema: mettere alla prova il nostro sguardo, offrirci prospettive inedite.
La manifestazione, diretta anche quest’anno da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta, si svolgerà al Lido dal 31 agosto al 10 settembre 2016. Al momento è stato fatto solo il nome del film d’apertura (La La Land di Damien Chazelle), ma giovedì 28 luglio 2016 alle ore 11 all’Hotel Excelsior di Roma ci sarà la conferenza stampa in cui si parlerà di tutti i film in programma.
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Chiunque sia stato a vedere un film al festival non può aver dimenticato la bellezza della sigla che dal 2012 è opera proprio di Simone Massi. Premiato col David di Donatello 2012 per il miglior cortometraggio, è lui l’artista che sta dietro quei trenta secondi ottenuti da 300 disegni realizzati a mano che citano Fellini, Anghelopulos, Wenders, Olmi, Tarkovskij, Dovženko, Truffaut. Massi ha ideato la sigla con il contributo di Fabrizio Tassi; la musica è stata scritta ed eseguita da Francesca Badalini, mentre il sound design è di Stefano Sasso. Julia Gromskaya ha realizzato le riprese mentre Lola Capote-Ortiz si è occupata della post-produzione.
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