Dal 18 febbraio al 4 marzo, la Fondazione Cineteca Italiana organizza un ciclo di rassegne per omaggiare il collettivo di artisti. In programma anche una performance e un'installazione
La Fondazione Cineteca Italiana spesso organizza rassegne e retrospettive dedicate ai grandi del cinema, dà l'opportunità di rivedere vecchi classici e di riscoprire chicche che rischiavano di essere dimenticate. Si tratta però di un'istituzione che non teme la sperimentazione e che infatti lascia spazio ad un cinema che solitamente non si trova nelle sale.
Dal 18 febbraio al 4 marzo, la fondazione – in collaborazione con Dispari&Dispari Gallery, presenta Turbo Film, una retrospettiva dedicata ai film di Alterazioni Video.
Alterazioni Video è un collettivo di cinque artisti fondato a Milano nel 2004 con base a New York e Berlino i cui membri sono Paololuca Barbieri Marchi, Alberto Caffarelli, Andrea Masu, Giacomo Porfiri e Matteo Erenbourg.
Sono loro che si sono inventati un nuovo genere a metà tra il cinema e la video arte; le loro opere sono una riflessione dissacrante e provocatoria sulla contemporaneità occidentale che sfruttano il costante dialogo tra internet, arte e cinema. Presso lo Spazio Oberdan di Milano, a partire dal 18 febbraio sono in programma diverse proiezioni di Turbo film, ciò che il collettivo descrive come film appartenenti “ad una storia di “cinema vandalizzato” che ha origini nell’arte e nel cinema sperimentale fino alle manipolazioni orgiastiche dei video generati dagli utenti della rete.
I Turbo Film indagano le problematiche inerenti alla cultura visuale, diventando l’equivalente cinematografico di una banca in fiamme o dello sciacallaggio di un supermercato; esistono in una zona temporaneamente autonoma, una “uncanny valley” tra arte e cinema”.
Alterazioni Video ha esposto le sue opere anche alla Biennale di Venezia e al MAXXI di Roma e sono anche i padri del concetto di “incompiuto siciliano”. Quest'ultimo nasce in occasione del turbo film Per troppo amore, girato nel parco archeologico di Giarre, il luogo in Italia dove si contano più opere architettoniche incompiute. Il film vede anche la collaborazione dell'antropologo Marc Augé, colui che ha coniato il termine “non luogo”.
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Prima dell'inizio delle proiezioni, il 18 febbraio, è in programma una performance in cui gli artisti stravolgeranno l'idea di incontro con il regista, creando mash up di film in diretta accompagnati da musica live.
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