Non è più la stessa persona Uma Thurman, non di certo la musa che ispirò Quentin Tarantino in "Pulp Fiction" e in "Kill Bill": all'anteprima newyorchese di "The Slap" l'attrice si presenta con un volto che ha scioccato i presenti: abuso di chirurgia?
Uma Thurman non sarà più quella di prima. Questo è certo dopo la faccia che ha proposto ai fotografi durante la première newyorchese della mini-serie televisiva The Slap. L'impatto è onestamente scioccante perché l'attrice sembra proprio un'altra persona, ora proveniente da un ceppo etnico asiatico a forza di liftarsi ai lati del viso.
Da un po' circolavano inquietanti immagini della trasformazione dell'attrice su qualche giornale scandalistico, ma ora pare non ci sia più niente da nascondere: lo sguardo conturbante e i lineamenti prima morbidi e in seguito più duri nell'arco delle sue apparizioni sono ricordi ormai lontani. La fisicità da "pertica" e il fascino del suo volto, quasi da divinità greca, ne fecero la musa di Tarantino e il simbolo - da indimenticabile copertina - del film più significativo degli ultimi vent'anni, Pulp Fiction, pellicola che la consacrava, nel 1994, star internazionale con un insolito e magnifico caschetto nero.
Il suo ritorno con Kill Bill presentava una figura decisamente diversa, più secca e segnata nel viso, ma sempre di un'eleganza notevole. Prima dell'esplosione con Tarantino, Uma aveva lasciato il segno con il suo volto impareggiabile in film come Le avventure del Barone di Munchausen, Le relazioni pericolose, Henry & June, Analisi finale, Cowgirl - Il nuovo sesso, Lo sbirro, il boss e la bionda e Gli occhi del delitto.
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L'ultima gloriosa performance è stata quella nel doppio volume di Nymphomaniac di Lars von Trier, che ha fatto da contraltare a una serie di commedie simpatiche nelle quali aveva recitato nel nuovo millennio, come Prime e Quello che so sull'amore di Gabriele Muccino, regista di cui l'attrice ha parlato bene per la sua capacità di trasformare argomenti leggeri in materia di riflessione.
Ciò che stupisce riguardo alla sua scelta estetica è la sua età, ancora relativamente sostenibile per le abitudini di Hollywood: 44 anni non sono un punto di non ritorno per il futuro di una donna nel cinema, soprattutto se sempre rimasta su una discreta cresta dell'onda. Ora si vedrà che reazione avrà il sistema alla sua mutazione poco ortodossa. Bisogna ricordare che Uma è anche al lavoro allo script per il terzo capitolo di Kill Bill.
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