Il regista si riunisce con l'attrice Gong Li per un dramma che non ha entusiasmato proprio tutta la critica: ora "Lettere di uno sconosciuto" - tratto dal romanzo "The Criminal Lu Yanshi" di Geling Yan - arriva nelle sale italiane grazie a Lucky Red
Giovedì 26 marzo 2015 uscirà nelle sale Lettere di uno sconosciuto (Coming Home), film che Zhāng Yìmóu ha presentato fuori concorso all’ultimo Festival di Cannes e con il quale è tronato a dirigere l’attrice Gong Li.
Lu Yanshi (Chen Daoming) e Feng Wanyu (Gong Li) sono una coppia unita, costretta a separarsi quando lui viene arrestato e mandato in un campo di lavoro come prigioniero politico. Rilasciato nel corso degli ultimi giorni della Rivoluzione Culturale, Lu riesce finalmente a tornare a casa ma lì scopre che la moglie che tanto ama è affetta da amnesia e ricorda poco del suo passato. Incapace di riconoscerlo, Feng continua ad attenderne pazientemente il ritorno del marito. Estraneo in seno ad una famiglia distrutta, Lu Yanshi è però deciso a far rivivere il loro passato e a risvegliare i ricordi della moglie…
Prodotto da alcuni tra i maggiori talenti dell'industria cinematografica cinese contemporanea, Lettere di uno sconosciuto segna un ritorno a temi più intimi per il regista, che negli ultimi dieci anni si era dedicato alla realizzazione di alcuni tra i maggiori blockbuster prodotti in Cina. Per il suo 20° film, il regista è tornato a dirigere, dopo molto tempo, due straordinari attori: Chen Daoming e Gong Li.
[Leggi anche: Gong Li polemica dopo aver perso come Miglior Attrice agli Oscar Cinesi (Golden Horse Awards)]
Il film ha incassato quasi 50 milioni di dollari in tutto il mondo ed è stato girato a Tianjin e Beijing. Lettere di uno sconosciuto è l'adattamento del romanzo The Criminal Lu Yanshi di Geling Yan.
L'aneddoto rimasto più impresso legato alla pellicola è la polemica di Gong Li, attrice protagonista, dopo le premiazioni ai Golden Horse Awards, comparabili - come peso - agli Oscar per gli Stati Uniti: la sua interpretazione non è stata evidentemente considerata la migliore e l'attrice non ha esitato ad additare la formula di premiazione come viziata di scorrettezze e invidie personali, assicurando che non presenzierà mai più a una cerimonia dei Golden Horse. "Come osano non premiarmi?"... Questo avrà pensato Gong Li, emulando un po' l'atteggiamento spocchioso di Kanye West agli MTV Music Awards di qualche anno fa, quando salì sul palco per sostenere che il video dell'anno doveva essere suo e che, tanto, i vincitori ufficiali non avrebbero mai più vinto nulla.
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