Scopriamo tre nominativi che si sono distinti per la realizzazione della fotografia tra le più amate pellicole che il cinema ricordi...
Iniziamo con Michael Chapman, uno dei più promettenti direttori della fotografia negli anni ’70 e ’80. Chapman iniziò la sua carriera nel mondo del cinema come operatore in capolavori quali Il Padrino (1972) e Lo squalo (1975). Col trascorrere degli anni diventò il direttore della fotografia di punta di Martin Scorsese per circa un decennio, firmando pellicole prestigiose come Taxi Driver (1976) e Toro scatenato (1980). Quest’ultima fu l’ultima opera cinematografica che vide il duo Scorsese-Chapman lavorare fianco a fianco.
In secondo luogo citiamo John Alcott. Avendo studiato illuminazione e le sue possibilità naturalistiche, Alcott curò la fotografia del film 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, occupandosi in particolare delle sequenze con miniature e modellini. Catturando l’attenzione del regista, Alcott venne chiamato per essere il direttore della fotografia del film successivo, Arancia meccanica (1971). Perfezionista ed ossessionato dalla precisione tanto quanto Kubrick, Alcott era capace di dar vita a sequenze che rispecchiassero a pieno le esigenze visive del regista. La collaborazione tra i due geni raggiunse picchi di non ritorno con l’elaborazione di Barry Lindon (1975). Proprio per quest'ultimo film, girato interamente con luce naturale grazie all’impiego di particolari lenti prodotte dalla Zeiss per la NASA, Alcott fu in grado di riprodurre perfettamente le atmosfere dei dipinti settecenteschi, venendo così premiato con il Premio Oscar alla Miglior fotografia nel 1976.
Altro nome eccellente, Robert Burks. Di origini californiane, Robert Burks fu il direttore della fotografia che Hitchcock più amava. Quando si pensa a Burks generalmente si parla di lui paragonandolo ad un camaleonte, per la sua flessibilità e duttilità ad orientare il proprio lavoro in base alle esigenze del regista. Hitchcok e Burks lavorarono insieme producendo più di dieci lungometraggi, tra cui i capolavori della storia del cinema moderno La finestra sul cortile (1954), Vertigo (1968) e Gli uccelli (1963).
[Leggi anche: Video: cosa serve per diventare un direttore della fotografia?]
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