I fratelli Coen apriranno la Berlinale con "Ave, Cesare!", tra le proiezioni speciali anche l'ultimo documentario di Michael Moore
Si avvicina il nuovo anno, il freddo si fa pungente e tutti gli esperti di cinema quando pensano ad un festival invernale non possono non riferirsi alla Berlinale.
L’edizione 2016 del Festival di Berlino si terrà infatti tra l’11 e il 21 febbraio e proprio in questi giorni cominciano ad essere resi noti i primi nomi che saranno in gara per l’Orso più desiderato dagli addetti ai lavori.
Il direttore Dieter Kosslick ha annunciato che il festival si aprirà all’insegna della commedia e dell’intrattenimento e il film di apertura è infatti uno dei titoli più attesi della prossima stagione: Ave, Cesare! dei fratelli Coen. La coppia di registi torna così – dopo una parentesi che ha toccato il western e il drammatico – a uno dei generi in cui sanno dare il meglio di loro stessi.
In corsa per l’Orso d’oro poi ci saranno anche altri grandi esponenti del cinema mondiale, confermando Berlino come uno dei festival più importanti del panorama della settima arte. Ci sarà spazio per il primo lungometraggio di Michael Grandage, regista e direttore di teatro inglese, che nel suo Genius ha lavorato con Colin Firth, Jude Law e Nicole Kidman. L’attore e regista svizzero Vincent Pérez sarà invece in gara con Alone in Berlin mentre Jeff Nichols presenterà il suo Midnight Special.
Anche i titoli delle proiezioni speciali sono stati annunciati: si tratta di tre documentari, genere sempre più presente ai festival e – per fortuna – anche nelle sale. Ospite d’onore Michael Moore che presenterà all’Europa il suo Where To Invade Next, film per cui il regista è venuto a girare proprio nel Vecchio Continente per una riflessione ironica sulla politica estera degli Stati Uniti. Ci saranno poi il nuovo film di Morgan Neville (The Music of Strangers: Yo-Yo Ma and the Silk Road Ensemble) e il ritratto dello scrittore John Berger co-firmato da Tilda Swinton (The Seasons in Quincy: Four Portraits of John Berger).
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Si registra quindi un’alta concentrazione di film provenienti dagli Stati Uniti, statistica però che potrebbe essere ribaltata nelle prossime settimane, quando altri titoli andranno a delineare l’intero programma della Berlinale.
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