Un tumore al cervello ha avuto la meglio su una delle attrici più belle della commedia sexy (e non solo) italiana degli anni '70. Prima dell'eroina, Lilli Carati passò alla storia con "La professoressa di scienze naturali" e il cult "Avere vent'anni"
Se ne va prematuramente una delle attrici più sexy e ricordate del cinema italiano di genere (e non solo) degli anni '70: Lilli fu vittima di un'indole inadatta ai grandi palcoscenici e alle regole da rispettare negli ambienti dello spettacolo e di un carattere che la portarono a perdersi in una spirale di tossicodipendenza che ne condizionò la carriera e il resto dell'esistenza. Un tumore al cervello l'ha consumata lentamente da quando, due anni fa, era tornata sul set di un film thriller per provare a ridare lustro alla sua carriera, abbandonata da decenni; le riprese furono interrotte proprio per permetterle di curarsi, invano.
Bellezza pura, di Varese, Ileana Caravati si guadagna l'accesso al mondo del cinema grazie a Franco Cristaldi, che la nota a Miss Italia, manifestazione alla quale fu invitata dopo il trionfo a Miss Eleganza Lombardia. Siamo nel 1974 e Lilli non è ancora diciottenne. La prima apparizione in Di che segno sei? di Sergio Corbucci, dove già il suo corpo stuzzicava le fantasie degli uomini: il regista le chiese di mostrare il seno, ma lei rifiutò seccamente. Nel 1976 diventa un'icona sexy ufficialmente grazie al ruolo dell'insegnante in La professoressa di scienze naturali, un pilastro della modesta commedia erotica di quel tempo costruito interamente sul suo fascino naturale.
Nel 1978 arriva, a fianco di Gloria Guida, il discusso Avere vent'anni di Di Leo, film rimontato (e rovinato) in post-produzione a causa delle scene truci e spinte, riscoperto poi nella versione originale e cruenta pensata dal regista inizialmente. Grazie alla relazione con Pasquale Festa Campanile girò due film diretta da lui, Il corpo della ragassa e Qua la mano, dove conobbe Celentano, uno degli ultimi che provò a starle vicino per aiutarla negli anni a venire. Ma lo spettro dell'eroina era ormai realtà: incapace di reggere lo stress e le richieste sulla sua immagine, Lilli entrò nel tunnel che la allontanò dal cinema e la portò nell'inferno della dipendenza e della depressione.
Nella seconda metà degli anni '80, a corto di denaro per procurarsi la droga, accettò di girare dei film porno, diretti da Giorgio Grand e nei quali recitava anche Rocco Siffredi. Guardandoli, risulta evidente il suo stato di alterazione, tanto che lei stessa dichiarò in futuro di non ricordare nulla di quello che succedeva sul set. Poi arrivò il tentato suicidio e il ricovero in una clinica di recupero al fine di una lenta ripresa.
Ora che il suo ritorno in punta di piedi era imminente, il destino le ha giocato un brutto scherzo. Ma la sua bellezza resterà per sempre.
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