Il regista statunitense Michael Moore aveva predetto, attraverso una pubblicazione sul suo blog, l'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti
Il 9 novembre sarà ricordato come la giornata dell'elezione a presidente degli USA del miliardario Donald Trump, figura alquanto controversa e non particolarmente amata da tutti. O almeno così pareva fino al risultato dei seggi elettorali. Anche il celebre regista Michael Moore aveva previsto, all'interno di un suo blog, la vittoria di Trump, pubblicando un articolo in cui spiegava le cinque ragioni per cui avebbe vinto.
In prima istanza, il consenso degli abitanti della cosiddetta "Rust Belt", Michigan, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin avrebbe portato Trump ad ottenere la vittoria. Secondo Moore, infatti, quello che è successo nel Regno Unito con la Brexit, è avvenuto anche negli Stati Uniti, in quanto la situazione attuale dell'America è davvero alle strette: depressa ed in grave difficoltà economica.
Moore aveva descritto, senza usare mezzi termini, il pensiero dell'"uomo bianco furioso" che, dopo essere stato governato per otto anni da un presidente di colore, non avrebbe mai accettato l'ascesa al potere di un presidente donna. Proprio Hillary, inoltre, era considerata sin dall'inizio un candidato impopolare: circa il 70% degli intervistati non la riteneva idonea a guidare una Nazione difficile come gli States.
Secondo Moore i sostenitori di Bernie Sanders avrebbero votato per la Clinton ma il loro sarebbe stato un 'voto depresso' in quanto non sarebbero stati entusiasti, non avrebbero portato altre persone a votare e non avrebbero fatto attività di volontariato durante il periodo precedente.
In conclusione della sua analisi, il regista ha parlato del cosiddetto effetto Ventura: un ex wrestler della WWE che, in barba ai suoi critici, riuscì a diventare governatore del Minnesota. In molti avrebbero votato Trump non perché fossero d'accordo con le sue visioni politiche ma perché volevano constatare quello che sarebbe potuto accadere, come una sorta di ribellione contro il sistema.
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