Verrà proiettato al prossimo Festival di Toronto il nuovo documentario di Michael Moore, "Where to Invade Next", che, promette il regista, avrà una portata epica. Al centro delle vicende, ancora una volta, sarà la politica americana
Tenuto segreto fino all'ultimo, ecco finalmente rivelarsi il nuovo film del pluripremiato documentarista Michael Moore, Where to Invade Next, selezionato per una proiezione in anteprima mondiale al prossimo Festival di Toronto (10-20 settembre). Di che cosa parlerà quest'opera? Ovviamente, ancora di politica americana, e più precisamente della sua costante voglia di trovarsi sempre in guerra. Spiega il regista in un video: “La questione degli Stati Uniti e della guerra infinita è qualcosa che m'interessa da molto tempo, e ha provveduto la satira necessaria a questo film. Dopo l'11 settembre, a quanto pare, c'è un perenne bisogno di avere un nemico. Dove si trova il nemico che ci permetterà di tenere viva l'industria militare e le società che lucrano un sacco di soldi da questo business? È una cosa che mi ha sempre disturbato, ed è da lì che proviene la commedia”.
Insomma, esattamente come i precedenti Fahrenheit 9/11 e Bowling a Columbine, Moore parlerà di cose molto drammatiche inserendoci però un tono leggero e di puro intrattenimento. Unire il dilettevole con l'impegnato è da sempre la carta vincente del cineasta, e basti pensare che ancora oggi, Fahrenheit 9/11 risulta il documentario più visto della storia del cinema, con un guadagno complessivo di oltre 200 milioni di dollari di fronte ad un budget stimato di 6. Tutto questo, senza contare l'ovazione della critica internazionale e le numerose statuette conquistate, tra cui l'ambitissima Palma d'oro, assegnata quell'anno da una giuria capitanata da Quentin Tarantino.
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Nella squadra tecnica di Where to Invade Next, alcuni graditi ritorni: tra i produttori abbiamo i soliti Tia Lessin e Carl Deal, Jayme Roy e Richard Rowley sono i direttori della fotografia, Pablo Proenza e Todd Woody Richman i montatori, e Francisco LaTorre e Hillary Stewart i curatori del suono. Con il contributo delle case di produzione Dog Eat Dog e IMG, Michael Moore spera che la pellicola possa uscire nelle sale di tutto il mondo a partire dalle prossime vacanze natalizie. Riuscirà a trovare una collocazione tra i cinema nostrani? Incrociamo le dita.
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