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Autore Marco Rovaris :: 24 Febbraio 2015

Alla cerimonia degli Oscar scende il gelo nel momento clou della serata: Sean Penn ironizza sulle origini messicane di Iñárritu e la rete lo distrugge. Il regista, chiamato dall'amico "figlio di puttana", ha difeso l'attore definendolo spassosissimo

Penn e Iñárritu

Gag a non finire agli Oscar 2015, soprattutto si è fatta notare quella di Sean Penn ai danni del caro amico Alejandro González Iñárritu, prima di annunciare il suo nome e il suo film per la prestigiosissima statuetta come Miglior Film. L'attore ha detto ad alta voce: "Ma chi ha dato la green card a questo figlio di puttana?". Inutile dire che non tutti hanno preso benissimo lo scherzone del vecchio Sean, amico di vecchia data del regista dopo la loro collaborazione nel bellissimo 21 grammi, dove Penn recitava a fianco di Naomi Watts in un dramma di straordinaria ricchezza emotiva.

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Il regista di Birdman ha subito stemperato la tensione che si era scatenata online circa la dichiarazione dell'attore, che faceva riferimento alla carta verde che consente agli extracomunitari di risiedere all'interno degli Stati Uniti: "L'ho trovato spassoso", così ha commentato il nativo di Città del Messico alle domande impertinenti della stampa sullo scherzo dell'amico, continuando, "Sean e io avevamo quel tipo di rapporto brutale che può sopravvivere solo tra due amici autentici. Quando lo dirigevo in 21 grammi, lui stava sempre a fare scherzi... E io ne ho fatti a lui altrettanti davvero cattivi, che però non ti dirò".

[Leggi anche: Alejandro González Iñárritu - L'autore di "Birdman" ci svela i suoi film preferiti di sempre]

Niente di offensivo, dunque, bensì molto divertente: ecco come si può sintetizzare il commento del regista. Di certo le parole di Penn non sono il massimo del politically correct, soprattutto all'interno di una cerimonia - anzi, al suo apice - basata sull'apparenza e sul rispetto di certi codici non scritti. Parlare di immigrati messicani a Hollywood non è molto conveniente se fatto con l'atteggiamento sbagliato, poiché sarebbe come se in Italia, in questo momento, qualcuno ironizzasse sui barconi provenienti dalla Libia. Farlo in un contensto di benpensanti potrebbe accendere una miccia pericolosa, cosa poi avvenuta su Twitter e sui vari social ai danni di Penn.

Era dai tempi del discorso di Michael Moore sul mandato Bush di ormai dieci anni fa che non si creava una polemica di tali dimensioni. Ma si sa che il senso dell'ironia pungente è facoltà di pochi.

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