Alcuni esponenti della comunità LGBT invitano a non vedere il film per la visione distorta e caricaturale che si dà delle persone transessuali
Ogni occasione sta diventando buona per parlare di uno degli eventi cinematografici del 2016 ovvero l’uscita di Zoolander 2, film diretto e interpretato da Ben Stiller in versione modello metro sexual.
Qualche giorno fa la Paramount ha pubblicato il primo trailer in cui si vede l’inseparabile coppia Derek ed Hansel (Stiller ed Owen Wilson) tornare a calcare le scene del mondo della moda. Nel filmato è possibile vedere un quasi irriconoscibile Benedict Cumberbatch nei panni di un modello transessuale con i suoi occhi chiari e privo di sopracciglia e la notizia di oggi lo riguarda da vicino.
La comunità omosessuale e transessuale è infatti insorta, accusando Zoolander 2 di “transofobia” dato che a molti non è piaciuta l’immagine caricaturale e frutto di luoghi comuni enfatizzati con cui si rappresenta il modello transgender.
Sarah Rose è la promotrice di una petizione – che si può firmare online a questo link – che invita a boicottare il film in segno di protesta e sensibilità nei confronti di una parte di popolazione che continuamente è costretta a subire discriminazioni e derisioni. La raccolta di firme è arrivata a quota 7500 e nel testo "sì" la Rose fa il nome di Andreja Pejic, modella che nel 2014 ha confessato di essere stata un transessuale che ha avuto il coraggio di operarsi. Secondo la promotrice dell'iniziativa, Ben Stiller, visto l’alto numero di cameo utilizzati nella sua commedia sull’universo dell’alta moda, avrebbe potuto chiedere a lei di collaborare anziché dar vita ad una macchietta che sembra uscita da un cartone animato.
Contestualmente, anche il popolo di Twitter è insorto, sostenendo che Zoolander 2 rafforzerà la visione distorta dell’universo transgender, continuando a dipingere le persone che ne fanno parte come pericolose e deviate.
[Leggi anche: Il poster di "Zoolander 2": "Chi non muore Zi rivede"]
Opporsi alla discriminazione sessuale è un dovere di tutti i cittadini del mondo; quello che non è dato capire è quanto le persone che si sono sentite offese dal trailer in questione conoscano il primo film di Ben Stiller, Zoolander del 2001, in cui fin da subito è chiaro il tono parodistico e leggero dell'opera, in cui il politicamente corretto viene lasciato ai margini dello schermo.
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