A discapito di previsioni disastrose, il cinema filippino più commerciale ha visto una forte ripresa nell'ultima stagione. Merito di film romantici come Diary ng Panget di Andoy Ranay e Starting Over Again di Olivia M. Lamasan
Che romanticoni questi filippini. Tutto il mondo pensa che il suo cinema più mainstream sia ormai morto da un pezzo, e che le ultime resistenze provengano unicamente dalle produzioni indipendenti (pensiamo a Brillante Mendoza o Lav Diaz, amatissimi dai Festival del globo), poi d'un tratto i risultati al box office cambiano nuovamente le carte in tavola. Merito del romance, genere prediletto dall'audience, che continua a dargli sostegno alimentando l'industria. In questi ultimi mesi sono state proprio le storie d'amore le autentiche protagoniste del botteghino nazionale, dimostrando che il cinema commerciale c'è, resiste, e sa ancora far battere il cuore del pubblico di Manila, contro ogni predizione o pregiudizio dei critici.
L'ultimo esemplare successo è rappresentato da Diary ng Panget (Diario di una bruttona) di Andoy Ranay, prodotto dalla Viva Films e con un giovane cast composto da Nadine Lustre, James Reid e Andre Paras. La storia sa di classico déjà vu: una brutta e povera ragazza inizia a lavorare come domestica per un tizio bello e ricco; i due non vanno d'accordo, ma col passare del tempo i loro sentimenti cambieranno. Entusiasto il pubblico, accorso in massa a sostenere la pellicola, facendole guadagnare la bellezza di 117 milioni di pesos, quasi 2 milioni di euro, una cifra sostanziosa per un film locale senza divi. Oltretutto, la pellicola è stata distribuita in estate, periodo in cui le produzioni filippine fanno fatica ad avere riscontro a causa dei blockbuster hollywoodiani. E invece, sorprendentemente, l'opera di Ranay ha battuto la concorrenza, esaltando l'industria di vibrazioni positive.
Respirano romanticismo anche gli altri film filippini campioni al box-office della stagione. Pensiamo al bellissimo Starting Over Again di Olivia M. Lamasan con Piolo Pascual e Tony Gonzaga, che ha fatto piangere gli spettatori che hanno deciso di passare San Valentino in una sala cinematografica, oppure a Maybe this time di Jerry Lopez Sineneng, che ha portato su grande schermo la coppia più in del momento, Coco Martin e Sarah Geronimo. Insomma, è proprio il caso di dirlo: il romanticismo sta salvando il cinema filippino, la sete d'amore sta mantenendo l'industria. Perchè i premi di Cannes e Venezia saranno pure di Brillante Mendoza e di Lav Diaz, ma il successo locale appartiene ad un genere intramontabile fatto di leggerezza e farfalle sullo stomaco.
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