Recensione di Io e lei di Maria Sole Tognazzi con Margherita Buy, Sabrina Ferilli: con due protagoniste perfette, una commedia romantica a sfondo omosessuale completamente priva di retorica e da prendere ad esempio (non solo per questo)
Io e lei di Maria Sole Tognazzi sfoggia l'inedita coppia (lesbica) Sabrina Ferilli - Margherita Buy in una commedia dalla riuscita tanto buona da risultare spiazzante.
Sorvolando tutti gli standard e le regole tacite (l'altezza, la bassezza, la popolanità) che zavorrano, titolo dopo titolo, il panorama italiano, Maria Sole Tognazzi realizza una pellicola completamente libera e autentica, indipendente ed onesta prima di tutto nei confronti di se stessa: parliamo di donne, parliamo d'amore, dei sentimenti, dei desideri, degli errori; non di altro. Con una Sabrina Ferilli verace ma mai fuori luogo e una Margherita Buy con la sua tipica riservatezza fragile, la coppia di Marina e Federica non è mai statica, non è mai spenta, non finge mai di star contemplando una realtà superiore, e l'intero film gode di quel tipo di leggerezza capace di rimanere indelebile. Io e lei non ripete una sensazione due volte, non pretende, non ci indica cosa pensare (o anche solo di dover farlo), non spaccia verità assolute: semplicemente invita a sentire e, mentre ci trascina lungo gli avvenimenti della loro storia, a noi non sta altro che godere del duo, delle interpretazioni cucite addosso, delle battute, delle evoluzioni, aspettandoci qualsiasi cosa.
[Leggi anche: Julianne Moore ed Ellen Page coppia lesbica nel commovente trailer di Freeheld]
La regista di Viaggio sola decide di non stare ferma, di non adagiarsi sui giri del dramma e conferisce al tutto quel tono di commedia classica (e sempre meno reperibile nel cinema nostrano) leggero, mai distratto e mai strumentalizzato capace di tenere viva l’attenzione, stuzzicando scena dopo scena. In Io e lei il ritmo è scandito, oltre che dalle battute, dal brio generale che regge fino al termine della corsa, fino a quella doverosa iniezione di amarezza che segna il preludio alla svolta finale, da cui gli uomini (o almeno un paio) ne escono realisticamente mostruosi in un’ottica mai proclamatoria ma strettamente legata alla natura e ai desideri dei personaggi.
[Leggi anche: Tutto pronto per il primo ciak di Un bacio, tra adolescenza, bullismo e omofobia]
Non c'è spazio per i luoghi comuni, in Io e lei, giusto per qualche macchietta stemperante. Sessualità, sensibilizzazione, modernità e fandonie del genere: uno dei punti di forza del film è dato dal tenere lontani determinati concetti, così che, senza scadere nella pedanteria o nel vanto fintamente progressista ed ammiccante verso un pubblico determinato e sempre uguale a se stesso, riesce a liberarsi da certi stereotipi formali e fintamente intellettuali per essere semplicemente una storia d’amore, una commedia, un racconto romantico, un film.
[Leggi anche: La recensione di Mia madre di Nanni Moretti con Margherita Buy]
Il sottotesto rimane al suo posto e la mancanza di certe pose lascerà insoddisfatto gli spettatori radical, mentre per noi ci saranno il riso, l’amarezza, le personalità, le immagini, perché Io e lei, tra drammoni boriosi e commedie flatulente, riesce a collocarsi in quella connazionale terra di nessuno di cui tutti hanno in realtà bisogno, anche se non lo sanno.
Voto della redazione:
Altri articoli che possono interessarti
Per condividere o scaricare questo video: TV Animalista
Facebook Comments Box