Recensione di Mune - Il Guardiano della luna | Cartoon francese con poca magia
Recensione di Mune - Il Guardiano della luna: Cartoon francese con poca magia e ancor meno originalità
Dopo un rapido prologo che ci introduce alle figure del Guardiano del Sole e del Guardiano della Luna, custodi dell’equilibrio essenziale tra notte e giorno, il cartoon francese Mune - Il Guardiano della luna ci catapulta in una terra fantastica (che è la nostra, ma anche no), popolata da strane creature animaloidi non bene identificate, a metà tra Avatar e Aida degli alberi (!). Lì, il protagonista azzurrino che dà il titolo al film (e che i registi non si prendono neanche la briga di presentarci se non in un paio di secondi, che dovrebbero bastare per rendercelo simpatico eroe), si scopre prescelto nientemeno che dalla Luna per diventarne il protettore.
La cosa non va giù al presunto altro eletto, un cupo dark, e al nuovo Guardiano del Sole, discepolo figaccione e spaccone con tanto di fan urlatrici al seguito. Soprattutto, la scelta dell’apparentemente inadatto Mune fornisce all’esiliato ex custode Necross l’opportunità di mettere in atto la sua vendetta (aka: distruzione del mondo).
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Si basa davvero su uno scarno schema narrativo e di tratteggio dei personaggi, Mune di Alexandre Heboyan (al suo esordio) e Benoît Philippon; attinge dall’iconografia disneyana (i tirapiedi di Necross sono modellati quasi pari pari sugli scagnozzi di Ade in Hercules, mentre l’ex Guardiano della Luna pare l'insetto ingigantito Ray di La principessa e il ranocchio) e miyazakiana (qualche scenario incantato naturale, ma soprattutto il Tempio semovente della Luna, che pare lo Spirito della foresta della Principessa Mononoke), il resto è iconografia magra e priva di originalità, in una trama che, col pretesto di essere "film per bambini" (pretesto che ormai, alla luce della rivoluzione pixariana ma non solo, decade totalmente) avanza a grandi linee con qualche frettoloso pressapochismo (tanti interrogativi per strada: in base a cosa vengono scelti i Guardiani poi ufficializzati dagli astri? A cosa si deve la sottile diffidenza tra i due popoli?).
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C'è da dire che azzecca, pur labilmente, qualche squarcio di magia: la discesa nell’Abisso Blu, la romantica esplorazione da parte di Mun e Glim del Mondo dei Sogni, rappresentato in animazione tradizionale 2D; e il look dei Perfidi Corruttori, dal design stilizzato e un’unica espressione feroce. Però non basta: bimbi e bimbe, probabilmente, un po' si divertiranno; ma meritano decisamente di più.
Voto della redazione:
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