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Autore Pierre Hombrebueno :: 3 Aprile 2015
Locandina di Into the Woods

Recensione di Into the Woods, musical di Rob Marshall con Meryl Streep, Anna Kendrick, Emily Blunt, Chris Pine e Johnny Depp: Un'opera monca dalle molteplici sottotrame spesso abbandonate nel vuoto; ma a rimanere è un certo irresistibile fascino

Mash up libero di celebri favole: Cenerentola incontra Cappuccetto Rosso che incrocia Jack (e i suoi fagioli magici) incappando su Raperonzolo, la Strega Cattiva, i Giganti, e chissà cos'altro. Evidentemente, la serie tv C'era una volta ha proprio fatto scuola, anche se in questo caso l'ispirazione viene da un musical di Stephen Sondeim e James Lapine che ha debuttato nel lontano 1986. Il risultato, fin dai primi minuti, è un'opera ridondante che unisce puzzle e personaggi, situazioni e sottotrame, facendole esplodere in un tripudio che sa di seducente quanto sovraeccitato remix, un film corale dove la sinossi (una strega che intende tornare bella, e per questo ingaggia un paio di sposini distratti a recuperarle diversi oggetti per un incantesimo) si dirama nelle varie tracce narrative coinvolgenti i vari personaggi e le loro personali storie che tutti conosciamo, dalla Cenerentola che deve andare al ballo a conoscere il suo principe azzurro alla Cappuccetto Rosso che dovrà vedersela col Lupo Cattivo, che qui ha il volto come al solito giocoso di Johnny Depp. 

Insomma, praticamente una ragnatela di subplot dai molteplici intrecci, talvolta riusciti ed efficienti, talvolta lasciati a briglia sciolta fino a perdersi nei meandri. Diverse soluzioni appaiono decisamente affrettate e abbozzate, tra personaggi che spariscono nel nulla (nel vero senso letterale del termine), evocazioni inconcludenti e vuoti non colmati. Marshall dedica ad ogni carattere il suo momento musicale e il suo attimo di gloria, ma non è riuscito a portare la sua intera squadra alla vittoria, lasciando dietro di sé una scia di occasioni perse. Into the Woods si rivela dunque un'opera palesemente monca, incompleta e fragile, ma non per questo priva di fascino.

Marshall ha evidentemente imparato a girare in maniera meno teatrale rispetto a Chicago e Memorie di una geisha, e qua riesce finalmente a sfruttare al meglio lo spazio a disposizione, tra suggestive panoramiche e primi piani che talvolta bucano lo schermo per la loro forza espressiva. Senza contare che la pellicola finisce irrimediabilmente per risvegliare i nostri sentimenti più necrofili, verso un genere (mai?) morto come il musical: non che le canzoni del film siano particolarmente splendide, ma ci vuole un attimo per immergersi nel mood retrò di una produzione che odora adorabilmente di vintage. 

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Funzionale tutto il cast (che comprende un Chris Pine che sembra uscito direttamente da un gruppo anni '80 in stile Wham o Duran Duran), ma il miracolo è ancora una volta Meryl Streep, sempre più immensa, sempre più irraggiungibile nella sua grandezza. Attraverso il suo volto passano le emozioni e i sentimenti più disparati: lei ci fa paura, ci fa ridere, ci esalta, e poi finisce pure per commuoverci. Il tutto, con la grazia e il magnetismo di una fuoriclasse. Semmai ci sia della magia in questo film, quella è lei. 

Trailer di Into the Woods

Voto della redazione: 

3

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