A Venezia sarà presentato l'ultimo film di Sabina Guzzanti, #LaTrattativa, una messa in scena teatrale degli episodi chiave della cosiddetta trattativa Stato-mafia, con attori che impersonano magistrati, mafiosi, vittime, assassini e agenti segreti
In rete ora si può ora vedere il trailer dell'ultimo film di Sabina Guzzanti, #LaTrattativa, che sarà presentato fuori concorso alla settantunesima edizione del Festival del Cinema di Venezia. L'opera della fantasista satirica, distribuita da BIM, è stata definita dal direttore del Festival Alberto Barbera come il film più maturo della Guzzanti, anche dal punto di vista della forma. Il delicato tema di #LaTrattativa riguarda l'annosa questione della trattativa Stato-mafia che macchia da anni la scena italiana e la Guzzanti ha costruito il suo script interamente sulle carte e sui verbali che riguardano l'argomento; il testo è poi recitato da attori in un teatro di posa.
Il film diventa così un racconto appassionante e appassionato che unisce, in una sorta di collatio, vari episodi più o meno noti della trattativa Stato-mafia attraverso le intepretazioni empatiche degli attori che impersonano, di volta in volta, mafiosi, agenti dei servizi segreti, alti ufficiali, magistrati, vittime e assassini, massoni, persone oneste e coraggiose e persone coraggiose fino a un certo punto. La forma è appunto il valore aggiunto, affinché le coscienze vengano scosse in modo diverso rispetto alla forma della denuncia giornalisitca, per esempio.
I temi e gli aneddoti sono svariati. Basti pensare ai delitti Falcone e Borsellino, alle possibili concessioni dello stato alla mafia in cambio della cessazione delle stragi, al connubio inquietante tra mafia e politica, tra mafia e Chiesa, tra mafia e forze dell'ordine. Questa volta, insomma, Sabina Guzzanti non scherza poi più di tanto e si mette su binari delicati e anche piuttosto coraggiosi.
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