Ritratto di Pierre Hombrebueno
Autore Pierre Hombrebueno :: 1 Dicembre 2015

Il Giubileo si approssima e la Cineteca Nazionale di Roma coglie la palla al balzo per lanciare un'azzeccata rassegna sul cinema sacro, breve ma puntuale, allo spalancarsi della Porta Santa

Therese

l Giubileo si approssima e la Cineteca Nazionale di Roma coglie la palla al balzo per lanciare un'azzeccata rassegna sul cinema sacro, breve ma puntuale, allo spalancarsi della Porta Santa: la miglior chance su entrambi gli emisferi per partecipare a un'esperienza cinematografica… mistica.

Il giorno è l’8 dicembre, ed il programma è di sicuro interesse.
Apriranno in primis due documentari sulla celebrazione dell’Anno Santo, ideati e girati per i Giubilei degli anni 1950 e 1975. Alle 18:00 farà da starter Anno Santo dell’esimio Giorgio Walter Chili, che precederà l’opera del Luigi Scattini di Due marines e un generale, (dove Franco e Ciccio incontravano il leggendario Buster Keaton) Anno Domini – Anno Santo 1975.

A seguire sarà il turno di un'altra pellicola documentaristica, L’anno della riconciliazione di Ettore Masina, realizzato anch’esso per il Giubileo del ’75. Masina, giornalista, uomo di lettere, sviluppò un discorso particolare, in un momento di rottura tra la testimonianza diretta degli eventi e la loro riproducibilità attraverso lo sguardo della macchina da presa.

I documentari occuperanno lo spazio di un’ora, e dalle 19:00 alle 21:00 verrà proiettato il primo dei due lungometraggi. La settima stanza di Marta Meszaros, del ’95, è una pellicola che narra della trasformazione di Edith Stein da brillante docente di filosofia a monaca di clausura; una donna che fu riconosciuta e canonizzata da Giovanni Paolo II. 

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Alle 21:00, Thérèse di Alain Cavalier, film del 1986 che vinse l’ambito Premio della giuria al 39° Festival di Cannes, nonché trionfatore al Premio César del 1987. Un’opera che decise di raccontare in maniera libera, intimista e perciò universale, la vita di Santa Teresa di Lisieux. Monaca Carmelitana e drammaturga francese, morì di tubercolosi dopo una fervente attività intellettuale e divulgativa, mentre percorreva quella “piccola via” che ricerca la santità delle piccole azioni.

Se potete non rinunciate, il piatto è ghiotto ed il profumo invitante. Toglietevi uno sfizio, nutrite lo spirito nella Città Eterna.

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