Fritz Lang sarà omaggiato al Bari International Film Festival 2015 con un’imponente retrospettiva
La potremmo definire la “Fritz Lang Week”: dopo il ritorno di Metropolis nelle sale italiane in versione restaurata, il Bifest (Bari International Film Festival) 2015, in programma dal 21 al 28 marzo, tributa un grande omaggio al regista viennese con una retrospettiva completa di tutte le sue opere.
Nato nell’odierna capitale austriaca nel 1890, figlio di madre ebrea (poi convertitasi al cattolicesimo), Lang decise di non seguire le orme paterne – era un costruttore edile – per coltivare la sua passione per le Belle Arti, che studiò a Parigi.
Prima di esordire per il grande schermo, fu uno stimato pittore – dal 1910 al 1914 circa – e viaggiò con i suoi quadri per diversi continenti.
Dopo aver servito al Fronte nell’esercito austriaco, iniziò a lavorare per il cinema nel 1918, come sceneggiatore per la DECLA di Erich Pommer.
Passò presto alla regia per conto della UFA e della Nero-Film: molti dei suoi lungometraggi tedeschi furono scritti insieme alla moglie, Thea von Harbou, che sposò nel 1922 e da cui divorziò nel 1932.
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Nel corso del cinema muto, fu uno degli autori più importanti in assoluto, straordinario nella costruzione dell’inquadratura e coraggioso nei temi trattati: negli anni Venti si ricordano capolavori come Il dottor Mabuse, I nibelunghi e Metropolis.
Dopo aver firmato, nel 1931, il memorabile M – Il mostro di Dusseldorf, con un immenso Peter Lorre, due anni dopo viene chiamato da Goebbels a dirigere gli studi UFA per conto del regime: le timide proteste di Lang non bastarono e, per evitare una sorte segnata, la sera stessa partì esule per Parigi, lasciando dietro di sé la moglie e i suoi affetti.
Nel 1934 emigrerà definitivamente negli Stati Uniti e inizierà una nuova carriera a Hollywood: i suoi metodi autoritari e la sua insofferenza nei confronti dei produttori gli resero spesso la vita complicata, ma i risultati furono comunque altissimi. Firmò pellicole importanti già negli anni Trenta, con Furia e Sono innocente, ma ancor di più negli anni Quaranta e Cinquanta, quando si dedicò quasi interamente a rinnovare il genere noir. Si pensi allo splendido La donna del ritratto, a Il grande caldo o a Quando la città dorme.
A Bari, oltre alla imponente retrospettiva, sarà dedicato a Lang anche un convegno. I cinefili, pugliesi e non, sono avvisati.
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