Il cinema, partendo dal concetto di nichilismo, presenta innumerevoli esempi di pellicole in cui esso viene analizzato dai diversi registi. Mettiamo a confronto il sadismo di "American Psycho" con la necessità di sopravvivere di "Match Point"...
La parola Nihil è la radice latina di nichilismo, dunque il termine Nihil assume il significato di “niente”. Comunemente, quando si parla di nichilismo, subito si fa riferimento alla teoria enunciata dal filosofo del pieno Novecento Nietzsche. Troppo spesso però non si prende in considerazione il fatto che Nietzsche intendeva parlare e promuovere il “buon nichilismo”, inteso come un punto di partenza per instaurare nuovi valori.
Il mondo cinematografico, partendo dal concetto generale di nichilismo, presenta innumerevoli esempi di pellicole in cui esso viene analizzato e le diverse personalità registiche propongono diverse visioni in merito. Effettuiamo un confronto tra due dei più controversi ed affascinanti film che mostrano un'esauriente declinazione della visione nichilista!
American Psycho, del 2000 diretto da Mary Harron, è il primo film ad essere preso in esame. Un uomo d’affari della Wall Street degli anni '80, il suo nome è Patrick Bateman, manifesta un problema piuttosto singolare: viene colto dall’irrefrenabile desiderio di uccidere chiunque gli provochi fastidio. La trama di questo lungometraggio è così semplice e lineare che risulta impossibile non mostrare il nichilismo che si cela dietro la storia in modo lampante! Questo film esaspera il puro sadismo del protagonista, interpretato da Christian Bale, in particolar modo si focalizza sull’impossibilità di redimere il pazzo serial killer.
L’altra faccia che può assumere il nichilismo non è propriamente legata al sadismo, piuttosto alla necessità di sopravvivere. Si tratta di uno dei film più apprezzati sia dal pubblico che dalla critica scritto e diretto da Woody Allen, ossia Match Point, datato 2005. Il film mostra come la pura volontà di agguantare successo e gloria senza permettere che niente e nessuno possa far svanire l’incanto sia il motore scatenante il più brutale degli atti, l’omicidio. La giustizia, in forma terrena o divina che sia, dovrebbe irrompere nel regolare svolgimento dei fatti e svolgere il proprio compito, punendo i malfattori e ricompensando gli innocenti, ma nella visione estremamente pessimistica sostenuta da Woody Allen ciò non può accadere: gli innocenti sono lontani dall’essere considerati i vincitori e il dramma si consuma senza alcuna redenzione da parte del colpevole.
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