L’attrice a Cannes ricorda quando fece notare ai due registi di concentrarsi esclusivamente sui personaggi maschili senza dare ascolto alla loro parte femminile
In questi giorni Juliette Binoche è una delle protagoniste indiscusse di Cannes, non solo per i suoi baci con Valeria Bruni Tedeschi e Fabrice Luchini sul red carpet o per la sua interpretazione in Ma loute del regista francese Bruno Dumont, ma anche perché l’attrice durante un convegno ha anche rilasciato importanti dichiarazioni che vanno ad inserirsi sul dibattito riguardante le donne e il mondo del cinema.
L’attrice de Il paziente inglese ha infatti ricordato le occasioni in cui si è ritrovata a discutere della questione femminile con due mostri sacri di Hollywood come Steven Spielberg e Martin Scorsese. Secondo la Binoche infatti i due registi hanno sempre lasciato pochissimo spazio ai personaggi femminili, relegando le donne a ruoli minori.
Si tratta di conversazioni che sicuramente sono avvenute diversi anni fa visto che l’attrice ricorda Spielberg giustificarsi con la sua regia de Il colore viola, film datato 1985 con protagonista Whoopi Goldberg. Questo non va ad intaccare l’ammirazione che la Binoche ha per il cineasta che effettivamente da sempre si è concentrato sulla rappresentazione di personaggi maschili, ma vuole essere un modo per portare l'opinione pubblica a riflettere sulla questione che sta molto a cuore a diverse donne del settore come lei.
“Dire no a certi film ha la stessa importanza di dire dei sì”, ha affermato la Binoche, molto probabilmente riferendosi anche a quando decise di rifiutare il ruolo di Laura Dern in Jurassic Park, offertole personalmente da Spielberg.
[Leggi anche: Juliette Binoche e altre attrici fondano una casa di produzione a sostegno delle donne]
Per quanto riguarda Scorsese invece l’attrice sostiene che sia un regista da una forte componente femminile che però non viene esplorata abbastanza. D’altronde non bisogna dimenticare che è lui il padre di Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno e di The Wolf of Wall Street, ma anche il regista de L’età dell’innocenza con una splendida Michelle Pfeiffer.
L’attrice ha partecipato al convegno per conto di We Do It Together, una nuova casa di produzione che ha l’intento di aiutare le donne ad entrare nel mondo della settima arte.
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