Se siete degli aspiranti montatori in cerca di consigli sul mestiere, quale miglior maestro di un professionista come Walter Murch, leggendario editor di pellicole come "Apocalypse Now" e "La conversazione" di Francis Ford Coppola?
Se siete degli aspiranti montatori in cerca di consigli sul mestiere, quale miglior maestro di un professionista come Walter Murch, leggendario editor di pellicole come Apocalypse Now e La conversazione di Francis Ford Coppola? Fuori carta e penna e prendete ispirazione dalle sue parole:
LA REGOLA DEI 6. Nell'ordine, Murch raccomanda di tenere a mente questi 6 fattori mentre state tagliando e incollando i frame: emozione (51%), storia (23%), ritmo (10%), legami fra sguardi (7%), il piano bidimensionale dello schermo (5%) e, infine, il piano tridimensionale dello spazio (4%). Sì, avete capito bene: l'emozione ha la priorità assoluta, anche sulla storia e sul ritmo. Meglio andare fuori dalla storia e suscitare una reazione emotiva, piuttosto che mantenersi incollati alla narrazione senza però provocare un bel nulla.
LO SBATTERE DEGLI OCCHI. Ed è qui che Murch si dimostra anche un teorico. Il suggerimento è che la velocità con cui sbattiamo gli occhi coincida col nostro stato emotivo: minor frequenza indica concentrazione, maggior frequenza indica distrazione. Per questo motivo, durante la prassi di editing, il nostro porge una grandissima attenzione agli occhi del cast, in modo da evidenziare maggiormente il mood che si vuole dare allo spettatore.
STATE IN PIEDI. Per Walter, fare il lavoro del montatore è un po' come essere un cuoco, un direttore d'orchestra o un chirurgo. Ovvero: si combinano delle cose. E potete mai cucinare, dirigere un'orchestra od operare qualcuno stando seduti? Assolutamente no. Murch sceglie di stare in piedi perché sostiene di ricevere meglio il senso del tempo. Provateci anche voi.
LA CAMMINATA. Se vi state chiedendo quando tagliare una scena in cui qualcuno sta camminando, Murch suggerisce: passo, passo e poi taglio. 2 passi del soggetto, e quando la gamba si alza per il terzo, tagliate. Questo, se volete che il pubblico non si accorga dello stacco. Se invece volete enfatizzare il cut, lo stacco va effettuato subito dopo la fine del terzo passo. E poi non diteci che Murch non sia un editor assolutamente meticoloso!
[Leggi anche: Video: come montare una scena per valorizzare al meglio la tensione]
IL CASO. La prima volta in cui Murch effettua gli stacchi, lo fa senza volume, e questo gli permette di porre l'assoluta attenzione alle immagini. Se siete fortunati, il 70% sarà azzeccato, il 10% sarà sbagliato per via dei dialoghi tagliati a tronco, e il rimanente 20% sarà il puro caso. E dal puro caso, talvolta, possono nascere delle cose assolutamente geniali.
Questi suggerimenti si trovano nel bellissimo volume di Walter Murch, In un batter d'occhi. Una prospettiva sul montaggio cinematografico nell'era digitale, ormai un classico cult presente in tutte le bibliografie che riguardano teorie e tecniche del montaggio cinematografico.
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