Il regista e sceneggiatore austriaco Premio Oscar come Miglior film straniero per "Amour" stila una personale classifica composta da 10 titoli che lo hanno maggiormente ispirato. Quali saranno i capolavori citati? Scopriamolo insieme...
Michael Haneke, il regista e sceneggiatore austriaco che ha vinto con il suo ultimo capolavoro Amour sia la Palma d’oro al Festival di Cannes sia il Premio Oscar come Miglior film straniero, ha stilato la sua personale classifica delle pellicole che maggiormente ha utilizzato come fonte di ispirazione. Scopriamo insieme i 10 titoli più amati da Michael Haneke.
Al 10° posto Haneke posiziona L’eclisse, firmato Michelangelo Antonioni. Film del 1962, prodotto tra Italia e Francia, vanta una sceneggiatura scritta a più mani dallo stesso Antonioni insieme a Tonino Guerra, Elio Bartolini e Ottiero Ottieri. Il lungometraggio venne presentato in concorso alla XV edizione del Festival di Cannes e si aggiudicò il Premio speciale della giuria, ex aequo con Il processo di Giovanna d’Arco, di Robert Bresson. L’eclisse rappresenta il capitolo che chiude la “trilogia esistenziale” progettata da Antonioni, trilogia in cui figurano anche L’avventura e La notte.
In 9ª posizione troviamo Germania Anno Zero, lungometraggio ordito e diretto da uno dei maestri del Neorealismo italiano, Roberto Rossellini. Anche questo titolo, datato 1948, fa parte di una trilogia, la cosiddetta “trilogia della guerra”, insieme a Roma città aperta del 1945 e Paisà del 1946.
All’8° posto Haneke inserisce Una moglie, scritto e diretto da John Cassavetes. Il film, datato 1974, ottenne ben due Nominations agli Oscar, fu candidato per Miglior regia e Miglior attrice protagonista a Gena Rowlands.
In 7ª posizione vi è il maestro del brivido, Alfred Hitchcock con Psycho. Il lungometraggio, che riuscì ad edificare un ponte tra il genere thriller ed il genere horror, registrò uno strepitoso successo al botteghino nonostante il genere lasciasse pensare al peggio.
Michael Haneke decide di porre in 6ª posizione l’indimenticabile genio del muto: tra tutti i film di Charlie Chaplin, il regista austriaco premia La febbre dell’oro. Il mito creativo di Chaplin propone nel 1925 una commedia, come suo solito, incentrata sul contrasto. Una delle scene più celebri è il tentativo di cucinare e rende appetibile una scarpa, cercando di sopperire al bisogno di nutrirsi!
Grandi autori per la 5ª, 4ª e 3ª posizione ed anche opere in assoluto più controverse della storia del cinema: al quinto posto troviamo L’angelo sterminatore, uno dei film più emblematici, al contempo drammatico e fantastico, diretto da Luis Buñuel; nella quarta posizione è presente Salò o le 120 giornate di Sodoma, diretto dal poeta nonché regista Pier Paolo Pasolini; al terzo posto invece vi è Lo specchio di Andrej Tarkovsky.
E siamo giunti alla fine. In 2ª e in 1ª posizione Haneke sceglie due opere del maestro francese Robert Bresson: il secondo posto va a Lancillotto e Ginevra (1974) mentre la prima posizione è di… Au hasard Balthazar (1966), una delle opere più estreme sulla morale, mai pensate per il cinema, laddove il punto di vista è quello dell'asino Balthazar: in questo modo Bresson riesce a sovvertire tutta la prospettiva antropocentrica, dominante l'immafginario cinematografico e non.
[Leggi anche: Da Gaspar Noé a Michael Haneke, i film più attesi del 2015]
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